Un prete non è un salariato che deve dare un’ora di Messa e poi imboscarsi!
di Padre Giuseppe Tagliareni
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L’ATTESA DELLA BEATA SPERANZA
Noi cristiani viviamo “nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo” (Tit 2,13), quando verrà sulle nubi del cielo. “Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone” (v. 14).
I cristiani perciò non sono del mondo, non cercano lusso, spettacoli e vanità.
Un Pastore di anime deve insegnare la sana dottrina, senza mai uscire dalla rivelazione di Gesù Cristo e dai suoi insegnamenti. “È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà” (vv. 11- 12).
La sana pedagogia cristiana insegna la vera fede, il timore di Dio, la sapienza nel comportamento dei grandi e dei piccoli, l’amore alla famiglia, l’onestà, la sobrietà, il rispetto degli anziani, le buone maniere: tutte cose oggi in via di estinzione; perché oggi vale la tracotanza, il turpiloquio, la maleducazione.
È vitale per un Pastore, dire ogni sera: Sono un servo inutile. Cosa ho fatto più del mio dovere? Avrei dovuto fare molto di più per curare al meglio gl’interessi del Regno di Dio: quante anime ancora da mettere al sicuro! Altro che chiese chiuse ed evasione!
Un prete non è un salariato che deve dare un’ora di Messa e poi imboscarsi! O Dio, accendi di santo zelo i tuoi ministri!