Una domanda ai signori sacerdoti sulla distribuzione della Santa Comunione…

Una domanda ai signori sacerdoti sulla distribuzione della Santa Comunione…

Di Pietro Licciardi

Partecipando alla messa domenicale al momento della Comunione ho avuto un flash: quante ostie consacrate sono finora sparite, complici le mascherine e lo sconsiderato nuovo modo di dare la comunione?

Con il pretesto del Covid ora la Santa Comunione non si dà più ai fedeli in fila davanti al sacerdote ma è il sacerdote che passa tra i banchi per consegnare la particola nelle mani dei comunicandi.

E proprio riguardo tale modalità mi ha colpito vedere come i preti e ancor più i “ministri straordinari” compiono l’operazione con una certa fretta dovendo percorrere la Chiesa per l’intera lunghezza in almeno due sensi e così dopo aver messo l’ostia nelle mani di uno passano subito a quello successivo senza fare caso se il fedele che ha ricevuto la particola l’abbia messa effettivamente in bocca. Inoltre spesso ci si comunica con la mascherina appena abbassata o scostata dalla faccia quel tanto che basta.

In tal modo è facilissimo introdurre l’ostia tra la bocca e la mascherina senza ingerirla e portarla via.

Tralasciando il fatto che, già prima raramente ma adesso proprio mai, si compiono gesti di riverenza come inchini o genuflessioni davanti al Corpo e Sangue di Cristo

Chiedo: è proprio necessario perseverare in tale pratica?

Cosa costerebbe rimettere tutti in fila, mantenendo le famigerate distanze? Misura igienicamente ancor più opportuna in quanto chi precede volge le spalle e la nuca a chi segue con conseguente rischio zero sputacchio, potenzialmente infetto.

In questo modo il prete, sempre che ne abbia ancora l’avvertenza, può controllare che l’ostia sia effettivamente ingerita e non occultata.

Eh si perché, duole dirlo, ma a quanto pare i primi a non credere più che la particola consacrata sia realmente il Corpo e il Sangue di Cristo sono proprio i preti. Se così non fosse nel compiere certe operazioni ci si aspetterebbe da loro maggiore scrupolo, attenzione, solennità e se non è chiedere troppo anche un richiamo, di tanto in tanto al fatto che, come esplicitamente scritto nella Istruzione Memoriale Domini della del 29 maggio 1969 e nella Istruzione Redemptionis Sacramentum del 19 marzo 2004 della Congregazione per il culto divino, il fedele deve accostarsi alla Santa Comunione con la dovuta consapevolezza e reverenza, che deve essere mostrata con gesti appropriati.

Invece, purtroppo, come con troppa frequenza è dato di vedere, sono i sacerdoti per primi a usare nel dare la Santa Comunione la fretta e l’attenzione di una normale distribuzione di caramelle o biscottini.

 

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments