Gesù è segno di contraddizione e porta la spada
di Padre Giuseppe Tagliareni
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RIFLETTIAMO
Una volta convertiti e battezzati, la SS.Trinità ci divinizza: il Padre estende su di noi la sua paternità e cioè ci fa figli; lo Spirito ci rafforza nell’uomo interiore; il Figlio ci inabita, ci radica nella carità e ci fa assaggiare qualcosa del suo amore, che supera ogni conoscenza.
La vita presente e quella futura non basterà per poter comprendere e misurare l’amore di Cristo in tutte le sue dimensioni: “l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità”
(Ef 3,18). È mistero insondabile, perché Gesù è Dio, uscito da Padre per riportarci a Lui nella piena conoscenza e amore.
Dio “ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare” (v. 20). Ci vuole infatti rendere in tutto simili al Figlio fatto carne, partecipi della natura divina. Questo lavoro inizia sulla terra, ma si completerà nel Cielo.
Noi possiamo partecipare con timore e tremore, donando “a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù” (v. 21). Beati quelli che assomigliano a Gesù!
Gesù spasimava di essere “battezzato” nel suo sangue. Solo dopo avrebbe potuto dare il fuoco dello Spirito ai credenti. Ma non tutti credono: nella stessa famiglia c’è spesso la divisione tra chi ama e riconosce Gesù e chi non gli interessa e lo rinnega.
Gesù è segno di contraddizione e porta la spada, cioè la separazione.