Shemà. Commento al Vangelo del 18 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 18 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DI

Domenica 18 ottobre 2020

XXIX Domenica del Tempo Ordinario 

In questa 29 domenica del Tempo Ordinario siamo chiamati a celebrare la bontà di Dio che ci rende liberi di restituire gli uni agli altri tutto il bene che riceviamo da Dio stesso come dono gratuito. Il bene che riceviamo da Dio è gratuità e non è mai interessato a un guadagno, a un tornaconto. Chi ci vuole bene desidera solo  faci diventare migliori, più giusti, più amici, più degni di essere quello che siamo. Se ci sono interessi di tipo economico, lì dove ci sono soldi che girano, c’è sempre e solo un discorso umano, di giustizia, di onestà, di riconoscimento dei valori, ma non c’è l’azione della grazia di Dio. Sì, certo, ce ne sono i presupposti, ma la presenza e l’azione di Dio supera la questione economica, perché Dio è più grande dei nostri affari e dei nostri commerci. E’ questo quello che Gesù vuole dirci oggi: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio“. Cosa rendere a Cesare lo sappiamo, ci viene chiesto di pagare le tasse, di rispettare una legge finaziaria. Non è difficile! Ma…cosa rendere a Dio? Questo è l’interrogativo che Gesù vorrebbe suscitare ai suoi ascoltatori, e quindi oggi a ciascuno di noi: cosa posso rendere al Signore? E’ ciò che si chiede il Salmista, che ci fa pregare così: ” Ho creduto anche quando dicevo: “Sono troppo infelice”. Ho detto con sgomento: “Ogni uomo è bugiardo”. Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo, figlio della tua schiava: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo, negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme.” Allora oggi presentiamoci a questa celebrazione eucaristica con il desiderio di rendere a Dio quello che è di Dio, cioè la lode, l’onore, l’amore del nostro cuore e la nostra stessa vita! Tutta la celebrazione di oggi ce ne offre la motivazione:  San Paolo nella Seconda Lettura tratta della prima lettera ai Tessalonoicesi (1Ts 1,1-5) ci ricorda che siamo stati scelti da Dio, ma anche la Prima Lettura ci conferma questo, attraverso la profezia di Isaia (Is 45,1.4-6) “Per amore di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca“. Solo quando sapremo davvero celebrare Dio per rendergli ciò che gli è dovuto, allora portemmo rendere gli uni gli altri il bene che ci viene da Lui, altrimenti saremo sempre presi da interessi e i soldi governeranno sempre su di noi. Ascoltiamo bene, dunque, nel cuore, nella vita, l’invito di Gesù e facciamo quello che ci chiede: rendete a Dio quello che è di Dio! Buona domenica!! 

 

Mt 22,15-21

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

 

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

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