Costanza Miriano: “‘Il freddo dentro’ è un libro di un sacerdote che profuma di Cristo”
Di Costanza Miriano
Nei giorni scorsi Informazione Cattolica vi ha presentato “Il freddo dentro. Cinque Passi al Mistero” (Edizioni San Paolo 2020, pp. 192, euro 16), il nuovo testo di Padre Maurizio Botta. Oggi pubblichiamo, con il permesso del gruppo editoriale San Paolo, l’introduzione al libro curata dalla nostra saggista e giornalista cattolica Costanza Miriano.
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Questo è un libro necessario. Nel caso non remotissimo che dedichiate solo dodici secondi di attenzione alla prefazione, li voglio usare per dire la cosa più importante: questo è uno di quei libri che bisogna avere in casa, per forza.
A che servono le prefazioni? – mi ha chiesto oggi mia figlia a tavola, mentre parlavo di questa che state leggendo.
La verità è che in generale non so a cosa servano, ma per i libri di piemme (cioè di padre Maurizio Botta) le scriverei comunque, perché è un amico vero, perché dire che gli voglio bene è poco, e perché è un sacerdote che profuma di Cristo. Sono orgogliosa che ci sia anche un pezzetto di me nel suo libro, proprio come c’è un pezzetto di tanti amici che insieme a lui fanno un lavoro di raccolta idee, contributi, segnalazioni, preghiera comune in preparazione degli incontri che si tengono cinque volte all’anno a Chiesa Nuova, e che ormai sono diventati un momento importante per la formazione di tanti.
Questa volta, però, scrivo la prefazione anche per un motivo in più, che è quello che ho indicato sopra: convincere qualcuno che vale la pena leggere questo libro, anche se – come argomentava a pranzo con la sua ferrea logica di tredicenne mia figlia Lavinia – probabilmente se lo avete in mano, o lo avete comprato, avete già deciso di farlo. Io comunque lo voglio ripetere lo stesso: questo è uno di quei libri che bisogna avere in casa, per forza.
Me ne sono resa conto leggendo le trascrizioni degli incontri a cui pure sono stata presente, perdendomi una bella fetta di pensieri e informazioni ascoltati. Sarà che come la maggior parte della gente arrivo alle 21, ora di inizio degli incontri, stremata dalla fatica, con dodici pagine di agenda di arretrati, soprattutto il venerdì sera (sia lodato chi lo ha creato). Spesso poi arrivo in ritardo, perché dopo aver data la cena ai figli puzzo di fettine panate, mi devo cambiare e truccare di nuovo, e sta brutto arrivare con del pangrattato sull’attaccatura dei capelli (anche se mio marito sostiene che stia più brutto arrivare a incontro iniziato, ma essendo donna vinco io). All’arrivo, poi, ci metto circa un quarto d’ora a porre sull’attenti le dodici cellule neuronali sopravvissute alla settimana, le quali di solito preferiscono guardarsi intorno per vedere se riescono a salutare le amiche che vengono da fuori parrocchia, e a volte anche da fuori Roma. Insomma, nell’ascolto mi sfugge sempre qualcosa, e credo che lo stesso valga per chi li ascolta dal sito. Vederle scritte, le parole, è tutta un’altra cosa.
In particolare, poi, devo dire che gli incontri di cui state per leggere la trascrizione sono stati singolarmente densi di riferimenti, pieni di intuizioni e sintesi fulminanti, un concentrato del pensiero dei grandi, che lascia intravedere infiniti possibili sviluppi, ricchi di rimandi e di materiale da approfondire (alla fine della rilettura del primo capitolo già avevo una lista di libri da comprare).
A mano a mano che i cammini personali di padre Maurizio e quello comunitario dell’Oratorio – in modi diversi – si approfondiscono, la proposta dei Cinque Passi diventa sempre più ricca e feconda. Insomma, io, dopo avere ascoltato dal vivo, ho bisogno di ripetizioni.
Certe intuizioni di padre Maurizio non basta ascoltarle una volta sola. Bisogna fermarci sopra il cuore. Leggere e rileggere. Perciò questo libro è necessario, ecco.
I temi non ve li anticipo, basta leggere l’indice, e non voglio rovinarvi la sorpresa del viaggio avventuroso in cui verrete condotti, attraverso terre nuove, di solito non battute da uomini di fede. Imparare uno sguardo cristiano su ogni cosa, su tutto quello che viviamo, i sentimenti e le esperienze, su ogni prodotto della cultura umana, senza sensi di inferiorità, ma anche senza sensi di colpa, perché siamo di Cristo e niente di ciò che è umano ci è estraneo, visto che lui è la Verità dell’uomo. Mi sembra che, almeno per me, sia questo il frutto più prezioso di questi anni di passi, cinque alla volta, in terre anche lontane. Capire che niente ci è estraneo, se vissuto con una certezza nel cuore: non c’è nulla che non riguardi Cristo.
Dei temi non serve che dica nulla, ma non posso fare a meno di accennare al fatto che in particolare due passi mi hanno letteralmente fatto battere il cuore. Quello su san Giuseppe, l’uomo ideale per ognuna di noi, il modello dei nostri mariti, il padre perfetto per i nostri figli, l’uomo di cui la nostra civiltà vive una spaventosa nostalgia.
E poi quello su innamoramento e amore, che ricorda agli uomini di oggi ciò che ogni donna vuole sentirsi dire: “Io ho scelto te, ho combattuto per te, ti sono accanto e continuo a sceglierti veramente”.
Ovviamente c’è molto altro in questo libro, c’è teologia e storia e uno sguardo sull’uomo senza ipocrisia, c’è il tema della libertà, della paura, delle dipendenze, ci sono cose serissime, ma non ci posso fare niente: quando una è rosa dentro, è rosa dentro, e quindi quello sull’amore rimane il mio preferito. Potreste regalarlo con le opportune sottolineature con evidenziatore a eventuali fidanzati o mariti zucconi.
In generale, potreste regalarlo a un sacco di gente anche se non volete farvi sposare da loro, soprattutto a persone che sono alla ricerca di Dio, perché si colloca in un punto speciale: è un libro profondamente imbevuto di fede ma che parte dal punto di vista di chi alle domande si mette davanti da uomo, prima che da uomo di fede. E non può lasciare indifferente nessuno.