Shemà. Commento al Vangelo del 9 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 9 ottobre della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

 

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Lc 11,15-26

venerdì 9 ottobre 2020

Oggi la liturgia ci mette di fronte al primo effetto dell’annuncio del Vangelo: la liberazione dal Male e la vittoria sui demoni. Il Vangelo ci mostra che questo è il primo evento che si verifica quando il nome di Gesù e la sua presenza, nella forza dello Spirito Santo, che il testo del Vangelo indica come “il dito di Dio”,  scaccia i demoni. Mi è capitato di accompagnare delle persone in un percorso di conversione, alcune anche in un percorso verso il Battesimo e queste persone, chi in un modo, chi in un altro, mi hanno tutte confermato che la prima reazione alla luce di Dio è un disagio: più si rendono conto, attirati dalla grazia, di essere attratti da Gesù e dal suo Vangelo, dalla sua Chiesa, più  si sentono smarriti. Le frasi che ho sentito spesso sono: “ma cosa mi succede?” oppure: “non mi riconosco più, Dio sta stravolgendo completamente il mio modo di pensare e di vivere”. Ecco cosa ci insegna oggi il Vangelo: se facciamo un vero cammino incontro al Signore, ci rendiamo conto che Gesù è venuto a stravolgere il modo di pensare e di agire che egoisticamente siamo tentati tutti di mettere in atto. Questa è l’opera dello Spirito Santo: ce lo mostra Paolo, nella prima lettura (Gal 3, 7-14) in cui afferma che la promessa dello Spirito è passata a noi grazie alla fede, che viene da molto lontano nella storia umana, da Abramo, il primo patriarca che ha vissuto di fede. Quindi oggi non possiamo che ringraziare Dio per questa fede così forte e radicata nell’umantià che ci permette di essere forti contro il male e di iniziare ogni giorno un cammino di conversione che ci porta sempre più vicini a Dio e lontani dal nostro egoismo e dalla presa dei demoni sulla nostra vita. Ringraziamo per la fede cristiana, e in particolare oggi ringraziamo per la fede della Chiesa Cattolica!

Facciamolo insieme nel ricordo di un grande santo che ha avuto una vita davvero particolare e che personalmente mi ha dato modo di stringermi ancora di più alla fede della Chiesa. Si chiama John Henry Newman, un santo inglese!  Nacque a Londra il 21 febbraio 1901, da madre ugonotta e padre di orientamento religioso molto tollerante.  Fu un teologo innamorato di Cristo già da quando era nella Chiesa Evangelica d’Inghilterra, ma, nel 1845, decise di accogliere la fede della Chiesa Cattolica. Subito dopo, venne ordinato sacerdote nella Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e fu eletto cardinale da papa Leone XIII. Beatificato a Birmingham il 19 settembre 2010 da papa Benedetto XVI, venne canonizzato il 13 ottobre 2019 da papa Francesco in piazza San Pietro a Roma. Fu la sua fede che lo portò a realizzare grandi opere: la fondazione dell’Università a Dublino, la traduzione inglese della Bibbia, la direzione di una rivista, la fondazione di un Oratorio a Oxford per i giovani cattolici che frequentavano l’Università. La sua vita è stata tutta donata a Cristo, non priva di grandi prove, soprattutto da quando passò al Cattolicesimo. Per undici anni visse in eremitaggio a Birmingham, in due stanze colme di libri, pregando, irradiando luce, guidando le anime alla Verità, la sua unica passione fin dall’infanzia. Preghiamo allora con una preghiera composta da questo santo, che può davvero esserci utile nella nostra vita di fede: ” Guidami, luce amabile, tra l’oscurità che mi avvolge. Guidami innanzi, oscura è la notte, lontano sono da casa. Dove mi condurrai? Non te lo chiedo, o Signore! So che la tua potenza m’ha conservato al sicuro da tanto tempo, e so che ora mi condurrai ancora, sia pure attraverso rocce e precipizi, sia pure attraverso montagne e deserti sino a quando sarà finita la notte. Non è sempre stato così: non ho sempre pregato perché tu mi guidassi! Ho amato scegliere da me il sentiero, ma ora  guidami tu!” Buona giornata!

Lc 11,15-26

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

 

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

 

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