Shemà: “Gesù, la liberazione dai demoni e la guarigione delle malattie”
Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.
Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!
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IL COMMENTO TESTUALE
mercoledì 23 settembre 2020
San Pio da Pietralcina
Il vangelo di oggi è pieno di insegnamenti cominciamo a vedere qualche considerazione molto rapida.
Innazitutto Gesù convoca i dodici. Il testo greco esprime questa azione col verbo συνκαλεω che letteralmente significa “chiamare insieme“. I Dodici sono gli uomini che Gesù ha scelto a rappresentanza delle 12 tribù d’Israele. Quì c’è un’indicazione che Luca ci fa capire: Gesù ci chiama come popolo. E ci riunisce per darci due mandati che riguardano l’annuncio del Regno di Dio: la liberazione dai demoni e la guarigione delle malattie.
Tutto ciò che ci blocca il Signore desidera che venga annientato perché l’annuncio del Regno di Dio, che provoca vita e risurrezione, sia dentro i nostri cuori la voce di Dio che ci chiama ci riunisca insieme.
Ecco dunque che in questo testo noi troviamo dei consigli che Gesù ci dona perché il Regno di Dio venga anche attraverso di noi che facciamo perte del popolo di Dio, convocato da Lui. E vediamo che Gesù consiglia di non prendere nulla di tutto ciò che ci può far entrare in una sicurezza, in una stabilità di vita. Non serve nulla. Perché?
Perché in realtà il Regno di Dio si realizza per una promessa Sua, perciò non prendere nulla vuol dire ricominciare sempre. Nel testo si legge: se c’è accoglienza restate lì, ma poi riprendete i cammino; se non c’è accoglienza allora scuotete la polvere dai vostri piedi (vedremo cosa significa) e proseguite il cammino.
Ecco dunque: ricominciare sempre, sia che ci sia accoglienza, sia che questa accoglienza non ci sia. C’è sempre un invito a continuare ad andare avanti perché il viaggio è simbolo della nostra vita, che è un cammino sempre in avanti, che per il Vangelo deve essere un percorso di dono, di bellezza, non una corsa affannosa e neppure un salotto in cui ci si accomoda e si perde solo tempo.
La nostra vita è chiamata ad annunciare il Regno di Dio! Per questo è necessario imparare sempre a ripartire: sempre! Ogni volta ripartire: sia che ci venga permesso di entrare in villaggi, in città o nelle case, sia che questo non ci venga permesso. Ed è evidente che il Vangelo quì specifica i villaggi, le città e le case per dire la realtà di vita delle persone che incontriamo: le situazioni che ci vengono comunicate, le realtà di vita, le confidenze. Il consiglio di Gesù è stare lì, ascoltare, ma non restare. Perché? Perché la vita è un cammino per tutti e ciascuno deve fare il suo. Anche noi. Per questo è meraviglioso il senso di libertà che ci trasmette il consiglio più interessante che oggi possiamo far nostro: “Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi“.
Quì Gesù cita un proverbio popolare della sua terra di origine, e come tutti i detti popolari questo consiglio di Gesù ci resta molto caro. Oggi non ce ne rendiamo conto perché abbiamo le scarpe, ma nella terra di Gesù si camminava con i calzari e i sandali e i piedi erano sempre pieni di polvere. Scuotere la polvere dai piedi significa operare una vera purificazione, fare un lavoro di eliminazione di tutto ciò che ci resta attaccato addosso da certe relazioni, da certi incontri, da certe situazioni che non ci fanno procedere, che ci tengono bloccati lì dove siamo.
Ringraziamo il Signore che oggi ci vuole davvero portare a vivere la libertà che ci promette e preghiamo che ci doni la forza di restare lì dove serve e di scuotere la polvere dai nostri piedi, lì dove serve e quando serve.
Chiediamolo per noi e per gli altri, perché tutti possiamo insieme vivere la gioia di essere chiamati da Lui per annunciare il regno di Dio. Lui stesso si glorifica chiamandoci ad annuciare la gioia del regno di Dio. Preghiamo oggi anche ricordando la vita e la forza di San Pio da Pietralcina, il suo esempio non solo di fede, ma anche di compassione per i malati e di accoglienza perfino dei grandi peccatori, sia per noi fonte di grande grazia in questo giorno. Buona giornata!
IL COMMENTO IN VIDEO: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos
GIULIVA DI BERARDINO*
* Giuliva Di Berardino, laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la “Licenza ad docendum” in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Dopo aver vissuto alcuni anni in Francia,insegna danza di lode e di adorazione. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia” (ed. dell’Immacolata), in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. Insegnante Religione Cattolica nella scuola pubblica ed è Pedagogista del movimento e liturgista.