Il Nazional Socialismo nasce dalla stessa radice violenta del Comunismo
Di Patrizia Stella
Esiste un aspetto da chiarire che ti sbattono in faccia quelli di sinistra quando vogliono giustificare le loro malefatte. Questi si difendono dicendo: se la sinistra è comunista, la destra è nazista, entrambe comunque violente, quasi a giustificare la loro libertà indiscussa di scelta, anzi, mentre il comunismo viene fatto passare come un bene per le classi sociali deboli, il nazismo continua ad essere presentato come il male assoluto e pertanto questa considerazione falsa è quella che però riesce a ingannare certa gente, anche colta, di fede e benestante, che magari ha avuto qualche esperienza negativa al tempo del fascismo in Italia, dal momento che ci è stata risparmiata la ben peggiore esperienza del vero comunismo, grazie alla vecchia DC, nonostante tutti i suoi difetti e compromessi, e soprattutto grazie alla Chiesa cattolica di allora, anni ’55/70 che ha sempre costituito un baluardo contro l’avanzata del comunismo ateo che stava invece invadendo mezza Europa.
Adesso ci troviamo invece completamente allo scoperto, “del tutto nudi” davanti a uno Stato comunista che ha pieni poteri, e ad una parte della Chiesa che lo appoggia perché ha perso del tutto i suoi connotati soprannaturali voluti da Gesù Cristo, per occuparsi solo di questioni sociali e politiche tirando acqua al mulino di ispirazione marxista.
Alcuni invece sostengono che il Nazismo altro non è che la proiezione del Comunismo, una specie di biforcazione di un unico albero con la stessa radice di violenza che il tempo, o le lotte interne, o la convenienza o la strategia bellica hanno diviso.
In effetti il cosiddetto “Nazional Socialismo” nasce dalla stessa radice violenta del comunismo in versione nazionale, tant’è vero che sia Stalin che Hitler avevano stipulato un accordo per occupare e spartirsi la Polonia col “Patto Molotov” tra la Germania di Hitler e l’URSS di Stalin, che aprì la porta alla seconda guerra mondiale. Anche se più tardi, al momento della spartizione del cosiddetto “bottino”, si litiga, ci si divide, e ci si fa la guerra come nemici di lunga data, la realtà è che si tratta della stessa violenza che proviene dalla stessa radice che condivideva lo stesso progetto criminale. E quale?
L’unico progetto di matrice comunista marxista che prevede invasione, sopruso, guerre, torture, gulag per i dissidenti, diffidenza, falsità, ipocrisia, pieni poteri allo Stato che decide della vita o morte delle famiglie, dei figli, delle imprese e che permette al popolino obbediente (come adesso il popolo italiano) di sopravvivere se fa il “bravo” cioè se lavora per lo Stato e come vuole lo Stato, senza alcuna libera iniziativa o intraprendenza, ma nella certezza che sarà lo Stato a intervenire se necessario, con sussidi, redditi di cittadinanza ecc. che obbligano chi li riceve all’ossequio perenne, alla sottomissione per un piatto di minestra, perché come osi alzare la testa e guardare cosa succede nel mondo e anelare alla libertà, sei fritto e spacciato, tu e la tua famiglia, se ancora ti è stato concesso di averla.
E se osi alzare la testa verso il Cielo per implorare da Dio aiuto e protezione, peggio che mai. Rischi che te la mozzino se non con la ghigliottina francese, sicuramente con il capestro che ti fa morire di fame e di stenti a fuoco lento, come capitato per milioni di cristiani, preti, suore e catechisti, ai tempi peggiori della URSS oggi del tutto cambiata grazie a Dio e a Putin che ha voluto recuperare chiese e monasteri ridotti a magazzini per ridarli al culto cristiano, sia pure ortodosso. E se vogliamo proprio buttarla sulle cifre dei morti trucidati da ambo le parti, non si sa da che parte pende la bilancia, perché davanti agli oltre sei milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio nazisti, nessuno o ben pochi parlano dei dieci milioni di contadini Kulaki (gente russa comunque, connazionali di Stalin) uccisi violentemente o deportati nei gulag dopo che il governo comunista aveva loro confiscato le terre che producevano frumento e granaglie per sfamare tutta la “madre russia” ai tempi dei tanto deprecati zar, che invece garantivano a tutti libertà e lavoro.Tanto per non spaziare lo sguardo altrove dove troviamo solo miseria, atrocità, torture e genocidi.
D’altra parte da dove viene lo stesso Mussolini, l’inventore del fascismo? Non era forse un anarchico socialista romagnolo, leader dei socialisti italiani, direttore del quotidiano socialista “L’Avanti”, elogiato da Lenin come unico, vero, rivoluzionario italiano? A quale scuola è stato Mussolini? La scuola comunista è iniziata ben prima di quella fascista, come da alunno a maestro, e la stessa scuola comunista ha attinto, in un certo senso, le sue radici, dalla Rivoluzione Francese che, con il suo falso slogan “Liberté, egalité, fraternité” ha mandato alla ghigliottina non solo il re e la famiglia, ma ricchi, poveri, fedeli e contrari alla rivoluzione, in un crescendo di odio e di smania di combattimento verso tutti indistintamente, tipica di tutte le radici rivoluzionarie comuniste: odio satanico senza motivazione, lotta per presunti ideali di libertà che sono invece anarchia, perché laddove manca l’amore, la stima, le virtù umane e cristiane, cresce l’odio, il sospetto, la diffidenza, la paura di essere traditi mentre si tradisce. Francamente non è un bel vivere. Historia docet!
Eppure quanti preti, suore, super cattolici da messa domenicale immancabile hanno votato e continuano a votare imperterriti per il partito comunista, da sempre, sia pure sotto mentite spoglie e nomi diversi.