Blasfemia nella Chiesa d’Islanda: arriva il Gesù pro-lgbt
Di Angelica La Rosa
Una pubblicità blasfema della Chiesa Nazionale d’Islanda, che dà il benvenuto ai bambini alla scuola domenicale, mostra un Gesù dal grande seno, ammiccante e truccato, che danza sotto un arcobaleno.
“Ogni persona ha il proprio modo di interpretare questa immagine”, ha detto al quotidiano Morgunblaðið Guðrún Karls- og Helgudóttir, ministro della chiesa di Grafarvogskirkja.
“Alcune persone lo interpretano come un trans-Gesù, altri come una donna. Alcuni vedono Maria con la barba, e altri vedono una persona genderqueer. I punti di vista all’interno della chiesa sono tanto diversi quanto nel resto della società”, ha concluso.
Come commentare una tale blasfemia? Con i numeri!
La Chiesa Nazionale d’Islanda è una chiesa luterana aderente alla Federazione mondiale luterana e alla Comunione di Porvoo. A capo vi è il vescovo d’Islanda, carica ricoperta fino al 2012 dal reverendo Karl Sigurbjörnsson cui è succeduta Agnes M. Sigurðardóttir, la prima donna vescovo d’Islanda.
Come le altre chiese luterane del nord Europa in Svezia, Danimarca e Norvegia, la Chiesa d’Islanda è nota per essere liberal sulle questioni sociali, consentendo l’ordinazione delle donne e la benedizione delle nozze gay.
Cosa ha prodotto strizzare l’occhio al mondo LGBT dimenticandosi di Dio?
Questa chiesa luterana è in crisi di fedeli, fenomeno già osservato anche negli altri paesi scandinavi. Mentre alla fine degli anni ’90 il 90% degli islandesi apparteneva alla chiesa nazionale, le statistiche al 1º gennaio 2019 hanno rilevato che i fedeli dichiarati erano 232.591, pari al 65,2% della popolazione, per altro non tutti praticanti.
Un monito chiaro anche a chi, ambiguamente, nella Chiesa Cattolica, con l’appoggio di alcune testate pseudo cattoliche, sta imboccando la stessa strada omosessualistà.
Gesù ha detto che non sarà mai mutato neppure una jota. Questa è la mia unica fede, il mio credo: il Santo Vangelo