Ecco come avvenne l’Annunciazione secondo San Giovanni Bosco
di San Giovanni Bosco
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INFORMAZIONE CATTOLICA VI OFFRE UNA PAGINA (IN UNA NOSTRA VERSIONE NELL’ITALIANO ODIERNO) DEL LIBRO SCRITTO DA SAN GIOVANNI BOSCO, NEL LONTANO 1867, MA TUTTORA ATTUALE, SULLA VITA DI SAN GIUSEPPE SPOSO DI MARIA SANTISSIMA «PADRE PUTATIVO DI GESÙ CRISTO»
“Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum” (“Ecco l’ancella del Signore; facciasi di me secondo la tua parola”, Lc I,38).
Un giorno Giuseppe si era recato a lavorare in un paese vicino. Maria era sola in casa e secondo la sua abitudine pregava stando occupata a filare del lino.
All’improvviso un angelo del Signore, l’arcangelo Gabriele, discese in questa povera casa tutto risplendente dei raggi della gloria celeste, e salutò l’umile Vergine dicendole: «Io ti saluto, o piena di grazie; il Signore è con te, tu sei benedetta tra tutte le donne».
Questi elogi tanto inaspettati produssero nell’anima di Maria una profonda turbazione. L’Angelo per rassicurarla, le disse: «Non temere, o Maria; poiché hai trovato grazia agli occhi di Dio. Ecco che concepirai e darai alla luce un figlio che si chiamerà Gesù. Egli sarà grande e sarà detto Figlio dell’Altissimo. Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre; egli regnerà eternamente nella casa di Giacobbe, ed il suo regno non avrà fine».
«Come ciò sarà possibile, domandò l’umile Vergine, mentre io non conosco uomo?». Ella non sapeva conciliare la sua promessa di verginità col titolo di madre di Dio. Ma l’Angelo le rispose: «Lo Spirito Santo discenderà in te, e la virtù dell’ Altissimo ti coprirà colla sua ombra; il santo frutto che nascerà da te, sarà chiamato il figlio di Dio». E per darle una prova della onnipotenza di Dio, l’arcangelo Gabriele soggiunse: «Ecco che Elisabetta tua cugina ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, e quella che era sterile è già al sesto mese della sua gravidanza. Perché nulla è impossibile a Dio».
A queste divine parole l’umile Maria non trovò più che ridire: “Ecco l’ancella del Signore”, rispose all’Angelo, “sia fatto di me secondo la tua parola”. L’Angelo disparve; il mistero dei misteri era compiuto. Il Verbo di Dio si era incarnato per la salute degli uomini. Verso la sera, allorché Giuseppe all’ora solita rientrò, terminato il suo lavoro, Maria nulla gli disse del miracolo di cui ella era stata l’oggetto.
Si contentò di annunziargli la gravidanza di sua cugina Elisabetta: e siccome ella desiderava di andarla a visitare, da sposa sottomessa domandò a Giuseppe il permesso di intraprendere quel viaggio che a dir vero era lungo e faticoso. Questi nulla aveva a rifiutarle ed ella parti in compagnia di alcuni congiunti. È da credere che Giuseppe non potesse accompagnarla presso sua cugina, perché lo trattenevano a Nazaret le sue occupazioni.