Un libro che tutti i parroci dovrebbero regalare alle loro “Pecore”
A cura di Angelica La Rosa
Viviamo tempi particolari, di grandi cambiamenti, di radicali trasformazioni.
Il mondo e la Chiesa in cui siamo cresciuti sono in evoluzione e, spesso, troppo spesso, l’esperienza di fede che abbiamo vissuto in un determinato contesto non è più significativa per le persone che oggi abbiamo attorno. Questo suscita sconcerto, scoraggiamento, inquietudine, in molti fra noi: in tutti coloro che non si accontentano di una fede ridotta ad appartenenza culturale, a riferimento sociale. I rapidi mutamenti che sperimentiamo interrogano coloro che, sul serio, pensano che Gesù Cristo sia il rivelatore del Padre, il Maestro che indica il senso della vita, e che desiderano fare esperienza di comunità.
Molti si lamentano che le chiese si svuotano (ma di che cosa le avevamo riempite?). E che non riusciamo più a portare la gente in chiesa (dobbiamo portarla a Cristo, non in chiesa). Proviamo a resettare le cose che conosciamo, ripartendo da zero, risalendo il fiume, tornando alle origini, agli inizi.
Proviamo, seriamente, a capire se il tempo che stiamo vivendo è tempo di disgrazia o di grazia. Se, sul serio, Dio fa nuove tutte le cose e non ce ne stiamo accorgendo (Ap 21,5).
Un tentativo è quello di Paolo Curtaz nel suo nuovo libro (“Pecore. Il libro che tutti i parroci dovrebbero regalare ai loro parrocchiani”, Edizioni San Paolo 2020, pp. 192, euro 16). PAOLO CURTAZ (Aosta, 1965) è teologo e scrittore. La sua ricerca unisce la meditazione della Parola alla condivisione della vita con le migliaia di persone, credenti e non credenti, che incontra ogni anno durante conferenze, pellegrinaggi, attività online (paolocurtaz.it) e social, webinar (passaparola.org). Ha pubblicato oltre cinquanta libri, tradotti in sei lingue. È considerato una delle voci spirituali capaci di intercettare le domande di senso dell’oggi. Tra le sue ultime pubblicazioni per le Edizioni San Paolo, l’apprezzata trilogia di introduzione alla lettura dell’Antico Testamento: Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore. Storia di Patriarchi e Matriarche (2016); L’arpa e la fionda. I re di Israele (2017); Lo sguardo di Dio. I profeti (2019); Pastori (2020).
La Dottoressa La Rosa, visto che dedica la più parte dell’articolo (verificare per credere! Contate le righe!) a parlare dell’autore, avrebbe potuto aggiungere, per completezza di informazione e per informare gli ignari lettori di “Informazione Cattolica” che il Curtaz è uno spretato.
E che ebbe una losca tresca adulterina –MENTRE ERA PRETE!!!- con una parrocchiana e concepirono un figlio.
Nascose la cosa finchè potè e poi, per l’enorme scandalo, la Diocesi dovette cacciarlo e ridurlo allo stato laicale.
Non dire questo importante aspetto della vita di curtaz significa voler volutamente coprire una pagina oscura della sua vita.
Mi auguro che la Prof. La Rosa (e la Redazione) tenga conto di questo mio commento. Grazie fin da ora.
Non sapevamo questi particolari. Grazie per il commento. Adesso i nostri lettori hanno la possibilità di leggere anche queste ulteriori informazioni (A. La Rosa)