Pochi morti, positivi asintomatici, terapie intensive libere. A che serve il vaccino?
Ma se diminuiscono i morti, i positivi stanno bene, le terapie intensive sono abbastanza vuote, il vaccino a che serve?
Serve a fare soldi sicuramente e la sua spasmodica attesa mantiene gli uomini nel panico necessario perché siano disponibili ad ogni rinuncia pur di sopravvivere.
La paura deve continuare a regnare sovrana. Si aumentano allora i numeri dei tamponi. Più tamponi fai più contagiati vengono fuori. Ma… stanno bene! Sì, ma hanno il virus. Ma ognuno di noi ha dentro diversi virus! Sì, ma questo è più cattivo!
Ma se la vaccinazione è l’inserimento nel corpo umano di un agente patogeno attenuato il positivo non è praticamente già vaccinato? Un asintomatico positivo che va in giro, soprattutto mentre sta calando l’aggressività del virus, non aumenta l’immunità di gregge?
Tante domande e tantissime contraddittorie risposte!
Forse anzichè guardare ad esso con messianica speranza, dovremmo osservare le esperienze dei nostri medici.
A fine luglio il rapporto sull’uso dei farmaci fra febbraio e maggio, dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) dell’Agenzia Italiana del Farmaco, indicava fra i più usati per la cura del COVID-19, Idrossiclorochina e azitromicina, in particolare la clorochina. Inoltre continuano le 38 sperimentazioni cliniche, autorizzate dall’Agenzia del Farmaco e dal Comitato Etico unico nazionale.
Trump ha appena annunciato le trasfusioni del plasma di contagiati in USA; in Italia già lo usiamo da mesi in 5 ospedali con lusinghiero successo. Ma allora si può guarire anche senza vaccino? SI’!
Diego Torre