L’incontro con l’altro
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LA RESPONSABILITÀ DELL’INCONTRO: NICODEMO, GESÙ E LEVINAS DI FRONTE ALLA SFIDA DELL’ALTRO
L’episodio giovanneo dell’incontro tra Gesù e Nicodemo è più attuale che mai. In un’epoca caratterizzata da polarizzazioni e incomprensioni, questo testo ci ricorda che il dialogo sincero è la via maestra per superare le divisioni. La parola di Gesù, scambiata con Nicodemo, continua a risuonare nelle nostre vite, invitandoci a un ascolto profondo e a un’apertura all’altro.
Il dialogo tra Gesù e Nicodemo è anche un terreno fertile per la riflessione filosofica, trova un’eco profonda nel pensiero di Emmanuel Levinas. Entrambi ci invitano a esplorare gli abissi della relazione con l’Altro, un mistero che ci interpella costantemente. Il volto dell’Altro, come sottolineato da Levinas, è un’istanza etica che ci pone di fronte alla nostra responsabilità e alla nostra finitezza.
Se leggiamo con attenzione fra le righe, siamo di fronte ad un dialogo, quello tra Gesù e Nicodemo, che assomiglia ad un laboratorio spirituale. La Parola divina, come un martello che rompe le rocce, frantuma le vecchie convinzioni di Nicodemo, aprendo la strada a una nuova comprensione della realtà. È un processo di crescita interiore che lo porterà a una piena comunione con Dio e con sé.
Se lo guardiamo alla luce del pensiero di Levinas quello che balza subito all’occhio è che per entrambi l’Altro è una fonte di rivelazione. Nell’incontro con Gesù, Nicodemo scopre una nuova dimensione della realtà, un Regno di Dio che trascende la sua comprensione. Allo stesso modo, per Levinas, il volto dell’Altro è un’epifania che ci rivela la nostra finitezza e la nostra responsabilità verso l’altro. L’incontro con l’Altro, sia nella figura di Gesù che nella filosofia di Levinas, ci pone di fronte a un imperativo categorico: quello di uscire da noi stessi e di aprirci all’altro. Questa relazione, fondata sul riconoscimento reciproco e sul rispetto della dignità umana, ci trasforma radicalmente, invitandoci a una continua conversione. Come Nicodemo, siamo chiamati a lasciare le nostre sicurezze e a metterci in cammino verso una nuova terra promessa. Il volto dell’Altro è un invito a compiere un gesto d’amore, a superare ogni barriera e a costruire un mondo più giusto e fraterno.
Rappresenta un vero e proprio sacramento della trasformazione. Nel dialogo, la Parola si fa carne e abita in noi, suscitando una profonda trasformazione interiore. Come Nicodemo, siamo invitati a una nuova nascita, a un passaggio dalle tenebre alla luce. Il volto dell’Altro, specchio dell’infinito, ci ricorda la nostra responsabilità di rispondere all’appello dell’amore. In questo scambio, la ragione lascia spazio al mistero, e la parola si fa silenzio, aprendo le porte a una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo.
L’individuo e la comunità sono due facce della stessa medaglia. Cercare se stessi non significa isolarsi, ma piuttosto scoprire il proprio posto all’interno di un contesto più ampio. L’incontro con l’altro, nella sua unicità, ci arricchisce e ci trasforma, ma allo stesso tempo ci rende più consapevoli delle nostre responsabilità nei confronti della comunità. Questo è il senso dell’invito di Gesù a Nicodemo e dell’insegnamento di Levinas: l’autentica crescita personale è sempre legata alla crescita della comunità.
L’incontro con gli altri ci sfida, ci stimola e ci aiuta a scoprire aspetti di noi stessi che altrimenti rimarrebbero nascosti. In questo senso, la comunità è un terreno fertile per la nostra trasformazione personale. Nicodemo e Levinas ci ricordano che la crescita spirituale è sempre un percorso condiviso.
Il comandamento dell’amore rivelato da Gesù, ci invita a vedere in ogni incontro un’opportunità di crescita spirituale. Nel rapporto con gli altri, infatti, scopriamo aspetti di noi stessi che non conoscevamo e siamo chiamati a metterli in gioco. La comunità diventa così il laboratorio in cui plasmiamo la nostra umanità, seguendo l’esempio di Gesù che ci ha mostrato il volto di Dio nell’amore per il prossimo. Come afferma Levinas, l’incontro con l’altro ci spinge verso un orizzonte infinito, dove l’amore per il prossimo si rivela come l’autentica espressione del nostro essere.
L’incontro con l’altro, come ci rivelano sia il Vangelo di Giovanni che la filosofia di Levinas, è un catalizzatore di trasformazione. Non solo ci rende più consapevoli della nostra responsabilità verso gli altri, ma ci spinge a costruire attivamente una società fondata sulla giustizia e sulla solidarietà. La società, infatti, non è un dato statico, ma un organismo vivo che si evolve attraverso il dialogo e l’impegno condiviso.
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