I doni di una figlia spirituale di Padre Pio
di Olga Serina
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UNA TESTIMONIANZA SU ANGELINA ROGORE
Angelina Rogore, figlia spirituale di Padre Pio, passata a miglior vita nel 2016, all’età di quasi 101 anni, e di cui ho parlato nel mio libro “Il miracolo continua – Anime straordinarie, eventi e guarigioni soprannaturali”, possedeva dei doni eccezionali. Uno dei quali era la capacità di fare la “radiografia” alle persone attraverso la foto, che non guardava ma che esaminava a contatto con le sue mani. Riusciva a percepire il carattere di un individuo e non solo se lo incontrava di persona, era in grado di capire se questa fosse falsa o sincera, sana o malata. Addirittura vedeva i suoi pregi e i suoi difetti.
Lei era ancora giovane, credente ma non fervente. Aveva una zia suora, la quale un giorno andò a trovare Padre Pio e quando lei stava per congedarsi, il frate le diede un oggetto, una coroncina del Rosario, fatta con semi di carrubo e le disse: “Questa portala ad Angelina”. La suora, stupita, dato che non gli aveva detto di avere una nipote con quel nome, gli chiese: “Ma Angelina chi?”. Lui rispose: “Angelina tua nipote!”. Da quel momento è come se si fosse creato un fili conduttore tra Angelina e il Santo, che poi condizionò il resto della sua vita. La sua casa si trasformò in un centro di preghiera, dove lei accoglieva tutti, tra cui medici e sacerdoti.
Durante i lunghi anni che frequentai Angelina, fui testimone di fenomeni inspiegabili. Tante persone si rivolgevano a lei e la sua casa era sempre piena di gente, riceveva anche malati, con la speranza di ottenere una grazia tramite le sue preghiere, per intercessione di Padre Pio, a cui lei era devota. Diverse persone guarivano o miglioravano il loro stato di salute. Angelina poggiava le sue mani, che emanavano un grande calore, nelle parti malate delle persone e contemporaneamente pregava.
Tutto questo lo faceva gratuitamente, dicendo che tutti coloro che ti promettono la guarigione, facendosi pagare, sono degli impostori, tranne ovviamente i pranoterapeuti che esercitano la loro professione per poter vivere, ma lei non aveva nulla a che fare con la pranoterapia e non prometteva niente a nessuno. E quando si verificava una guarigione inspiegabile, o una grazia, diceva che non era per merito suo, ma di Dio, dato che lei si definiva semplicemente uno strumento.
Sono stata testimone di tante guarigioni inspiegabili e conversioni. Angelina era una persona straordinaria proprio per la sua umiltà, per il semplice fatto che non accettava né regali, né libere offerte e si offendeva se qualcuno avesse cercato di farlo.
Nel corso degli anni l‘ho fatta conoscere a tanti amici e conoscenti, alcuni anche sofferenti che avevano bisogno di preghiere o di un conforto e di tanto in tanto anch’io le sottoponevo foto di persone (lontane) che mi chiedevano il favore di farle vedere ad Angelina e addirittura anche foto di conoscenti o amici, per mettere alla prova quella sua facoltà di individuare il tipo di personalità.
Diverse volte Angelina mi mise in guardia da gente che io stimavo ed evidentemente non conoscevo a fondo, infatti dopo un po’ si sono rivelate per quello che erano veramente, questo fenomeno si riproponeva tante volte e non posso credere che fosse solo una casualità, lei aveva una facoltà piuttosto rara, quella di saper leggere l’anima delle persone.
Avevo stabilito un grado di confidenza tale, al punto che un giorno volli metterla di fronte ad una prova più difficile. Le sottoposi da esaminare la foto di mia nonna, ormai passata a miglior vita da diversi anni, ma non le dissi che non era più in vita. Angelina, per la prima volta, disse che non avvertiva niente e lei stessa mi chiese: „Questa persona non sarà per caso morta?“. Infatti dovetti dirle che si trattava di mia nonna che non c‘ era più. Capii quanto fosse autentica questa sua capacità percettiva.
Alcuni giorni dopo che Angelina passò a miglior vita, le chiesi di darmi un segno: durante un viaggio in macchina con la mia famiglia, pregavo e mi rivolsi a lei mentalmente con queste parole: „ Angelina, ti prego, dammi un segno della tua presenza!“ Pochi secondi dopo si staccò dal collo la mia catenina con la medaglina della Madonna, senza toccarla e mi cadde sulle mie gambe, ma la cosa strana fu che il gancetto non si era nemmeno aperto. Non si è mai spiegato come fosse caduta senza sganciarsi.
INTERVISTA AD ANGELINA ROGORE (parte prima)
INTERVISTA AD ANGELINA ROGORE (parte seconda)