Conosciamo Caterina Sordini
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UNA LA BEATA MARIA MADDALENA DELL’INCARNAZIONE
Caterina Sordini nasce a Porto Santo Stefano (Grosseto), nel 1770. È una bambina fortunata, bellissima e ricchissima. Quando ha sedici anni un proprietario di navi la chiede in sposa offrendole una vita agiata e avventurosa, fatta di viaggi in luoghi lontani e di ogni lusso. Un giorno le dona gioielli costosissimi che la bella Caterina, vanitosa, sfoggia durante una Messa domenicale. Il padre, facoltoso commerciante, ma anche molto religioso e sobrio, abituato a fare beneficenza, non amante di chi ostenta le proprie ricchezze, ordina alla figlia di andare a togliersi di dosso quei gioielli così appariscenti.
Caterina obbedisce al padre, ma prima di riporre quei preziosi che tanto le piacciono, desidera ammirarli specchiandosi. Quale stupore quando invece del proprio volto la ragazza vede l’immagine di Gesù sofferente. Non c’è altro da capire. Caterina si toglie quei gioielli e riflette sulla sua vanità inutile. Non si sposa più e decide di entrare in convento, tra le Terziarie Francescane, a Ischia di Castro (Viterbo) lasciando di stucco la famiglia. Diventa suor Maria Maddalena dell’Incarnazione e, dopo qualche anno, viene nominata badessa.
Grazie alle sue capacità il convento rifiorisce. In questo periodo si narra di alcuni miracoli compiuti dalla suora come quella volta in cui moltiplica la farina, tanto da non fare mancare il pane alle consorelle per quasi un mese. Nel 1807 Madre Maria Maddalena si reca a Roma dove, nell’ex Convento carmelitano alle “Quattro Fontane”, fonda l’Istituto dell’Adorazione Perpetua dell’Eucaristia, affinché non venga mai a mancare, 24 ore su 24, la preghiera e la contemplazione rivolte all’ostia benedetta, che racchiude il corpo di Gesù.
In seguito all’invasione di Napoleone Bonaparte, Maria Maddalena viene esiliata in Toscana. Dopo la caduta di Napoleone, la suora torna a Roma. Vicino al Quirinale (dove a quei tempi dimorava il papa), nella Chiesa di Sant’Anna insedia la Casa Madre della sua congregazione che si propagherà, fino ai giorni nostri, dall’Italia in tutto il mondo: Europa, Africa, America. Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione muore a Roma nel 1824 dove il suo corpo riposa, presso la chiesa del Monastero delle Adoratrici.
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