Atti di culto esteriori e conversione

Atti di culto esteriori e conversione

di Don Ruggero Gorletti

VENERDÌ DELLA TRENTATREESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Luca 19,45-48

In quel tempo Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

COMMENTO

Gesù scaccia dal tempo i mercanti. Non è soltanto la reazione sdegnata ai piccoli e grandi abusi che potevano verificarsi nel tempio di Gerusalemme. È molto di più: con questa azione Gesù ha mostrato che la religiosità legata al tempio è definitivamente tramontata. Il nuovo tempio di Dio è Gesù. È Lui il nuovo spazio per incontrare Dio. I venditori di animali (che venivano offerti in sacrificio), i cambiavalute (che cambiavano la moneta romana, usata per i commerci ma ritenuta impura, con le monete giudaiche), svolgevano un’attività necessaria perché potessero essere offerti i sacrifici prescritti. Scacciandoli Gesù ha impedito l’offerta  dei sacrifici, ha mostrato come questo modo di rapportarsi a Dio sia del tutto tramontato. Dio lo possiamo incontrare attraverso Gesù Cristo, ascoltando e mettendo in pratica la sua parola, e ricevendo i suoi sacramenti.

Una religiosità fatta di sacrifici di animali, di atti di culto esteriori lascia il posto a quella in cui non si può prescindere dalla conversione del cuore e della vita a Dio. Anche per noi Cristiani, che non offriamo sacrifici di animali, vale lo stesso principio: gli atti di culto esteriori sono utili solo se ci aiutano a metterci in contatto con Dio e a fare opere di conversione.

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