La divinizzazione dell’uomo e la Parola di Dio

La divinizzazione dell’uomo e la Parola di Dio

di Padre Giuseppe Tagliareni

DIO PARLA AGLI UOMINI

Dio parla agli uomini: li chiama, si fa conoscere, si comunica a loro, indica il bene e il male, li avverte, dichiara i suoi giudizi e i suoi intendimenti, li avvisa, li rimprovera, predice il futuro, insegna loro a pregare, a pensare, a giudicare, ad amare, ad essere uomini veri e infine figli di Dio perfetti e santi.  La Parola di Dio è rispettosa della libertà umana. Come la parola umana essa non violenta nessuno: viene pronunziata per trasmettere un messaggio a chi ascolta. Essa rispetta la mente e la coscienza dell’uomo: propone un contenuto che può essere rifiutato.

“Ecco, Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ode la mia voce e mi apre la porta, Io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con Me” (Ap 3, 20). È possibile dunque, che la porta rimanga chiusa. La porta rappresenta il cuore: ogni uomo lo apre se e a chi vuole. Si può aprire per curiosità, per interesse, per amore; si può chiudere per odio, per indifferenza, per ostinazione. Chi si apre a Dio, si salva; chi si chiude alla Sua Parola, si condanna da sé alla perdizione.

Dio parla nell’intimo dei cuori con parole, luci, ispirazioni, ma non sempre viene ascoltato. A volte parla con rimproveri che danno rimorso nella coscienza. A volte parla con i fatti della vita. La Bibbia è il libro sacro che riporta i fatti e le parole di Dio fin dai tempi antichi, da Adamo ed Eva fino alle prime comunità cristiane. Ogni uomo che vuole salvarsi deve conoscere la Parola di Dio e perciò deve possedere, leggere, amare e praticare la Bibbia.

“La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso del Signore” (Concilio Vaticano II, Dei Verbum); in ambedue le realtà tutta la vita cristiana trova il proprio nutrimento e la propria regola. “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119,105). (Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 141).

Nutrimento significa che la mente del fedele deve avere come cibo principale la Parola di Dio. Allora i pensieri e i giudizi di Dio entrano nella nostra anima e ci fanno pensare e giudicare così come fa il Signore. Così Egli ci trasmette la Sua santità. Cfr. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4). In certa misura è vero quanto dice un filosofo: “L’uomo è ciò che mangia!” (Feuerbach). Bisogna che impariamo a “mangiare” la Parola di Dio: è questo il cibo più genuino che ci fa figli di Dio.

Regola di vita diviene per il fedele ciò che dice la Parola di Dio. Egli infatti parla non solo per comunicare i Suoi pensieri, ma specialmente per orientare l’agire dell’uomo e del Suo Popolo, per dirigerlo nelle Sue vie e farlo entrare nella “Terra promessa” (cfr. Dt 8,1-6). Pertanto, chi non si nutre di Parola di Dio, ma giornalmente fa entrare nella sua mente solo parole umane, è lontano dalla Sapienza di Dio e non può comprendere i Suoi giudizi. E poiché non molti amano la verità, ma tanti si compiacciono della menzogna, allora si spiega come si moltiplichino e si diffondano nel mondo falsità, dubbi e corruzione. I mezzi sono potenti: radio, tv, cinema, i canzoni, musiche, spettacoli, giornali, riviste, internet, etc.

La Parola di Dio è vera ed eterna: non conosce smentite né valide opposizioni. Durerà in eterno e si compirà interamente. Cfr.: “la parola del nostro Dio dura sempre” (Is 40,8); “In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto … Cielo e terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Mt 5,18; 24, 35).

“Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti” (Ger 15.16)

La Parola di Dio è:

parola che porta un messaggio di salvezza per gli uomini; ma non può essere né falsa né erronea;

-ispirata da Dio ai suoi Profeti, Apostoli ed Evangelisti e conservata viva nella Chiesa di Cristo;

luce che illumina la mente e il cammino della vita verso Dio;

seme che una volta piantato nell’anima cresce e fa frutto buono;

grano che si trasforma in pane (= carità) per sé e per gli altri;

lievito che fermenta (= contagia e anima) tutta la massa;

spada a doppio taglio che esce dalla bocca dell’Altissimo,  penetra nei cuori e uccide gli empi (cfr. Eb 4,12; Ap 1,16; 19,15). Con essa si vince anche Satana, come fece Gesù nelle tentazioni;

manna nascosta che il Verbo di Dio dà ai suoi eletti (cfr. Ap 2,17);

Verbo di Dio in persona che opera con potenza ciò che dice e inabita nei cuori che lo amano (cfr. Gv 14,23). Nella Sua Parola Dio dà Se stesso in modo sempre più pieno. Chi L’accoglie, accoglie Dio e si dispone a fare ciò che Dio dice. Cfr. Deut 6,4: Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo…”.

Efficacia della Parola di Dio

a) crea e ricrea

“Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu” (Gen 1,3);Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera” (Sal 33,6). Dio all’inizio ha creato tutto con la potenza della Sua Parola e alla fine farà ancora “nuove tutte le cose” (Ap 21,5) per mezzo della Sua Parola onnipotente. Gesù, Uomo-Dio, faceva i miracoli più strepitosi con la sua sola parola, come quando calmò il mare in tempesta o risuscitò Lazzaro morto (cfr. Mt 8,26; Gv 11,43);

b) scende come acqua benefica

“Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare,così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata” (Is 55,8-11). È dunque principio di fecondità che opera secondo la volontà espressa di Dio e che nessuno può rendere vana;

c) frutta come buon seme

 “Il seme è la Parola di Dio” (Lc 8,11). «Ecco, il seminatore uscì a seminare … Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta» (Mt 13,3.23). Cfr. parabola del seminatore   (Mt 13,3-9.18-23; Mc 4,1-9. 13-20; Lc 8,4-15). Una volta gettato, il seme mette radici, cresce e riproduce la pianta. Basta un pò di terra buona, il sole e l’acqua. Il frutto non potrà mancare, con meraviglia dello stesso agricoltore (cfr. Mc 4,26-29). Il terreno è il cuore dell’ uomo;

d) trasforma in figli di Dio 

“A coloro che l’accolsero diede il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12). È il Verbo incarnato che ci fa diventare “figli”. «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre» (Mc 3,33-35). Ora la volontà di Dio si esprime nelle Sue parole;

e) rende felici coloro che la osservano

“Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». (Lc 11,27-28).

La Parola di Dio porta al pieno successo della vita umana, fino alla vera felicità, tutti coloro che la osservano. Cfr.: “Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (cfr. Lc 11,28 e 8,21). In verità solo Dio può farci felici, ed Egli ci richiede di ascoltarlo, cioè di prestargli attenzione e obbedienza filiale;

f) dà la vera sapienza

La Parola di Dio è il veicolo principale della Sapienza, che “attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti” (Sap 7,27). È per mezzo della Sua Parola che Iddio trasmette la Sapienza ai Suoi eletti e gliene dà il possesso. La Bibbia dunque è fonte di vera sapienza. “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Tim 3,16). Chi si nutre di parole di Dio diventa saggio;

g) dà la vita eterna

La Parola di Dio dà la vita eterna a coloro che la osservano. “In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte” (Gv 8,51). Le parole dei Profeti preannunziavano la parola di Cristo, Verbo di Dio in persona. I suoi pronunciamenti possono sembrare sconvolgenti, come fu il Discorso sull’Eucaristia nella sinagoga di Cafarnao (cfr. Gv 6), ma prima o poi si rivelano giusti e santi. Cfr.: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6,68-69).

La Parola di Dio in persona è Gesù: Verbo fatto carne nel grembo della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo. “A coloro che l’accolsero, diede potestà di diventare figli di Dio” (Gv 1,12). Il mistero cristiano sta tutto qui: “Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14). Si  tratta di saperlo accogliere e lasciare che operi dentro di noi. Il termine della sua operazione è renderci in tutto simili a Lui, Gesù Cristo, l’uomo-Dio.

La divinizzazione dell’uomo comincia con l’ascolto della Parola di Dio, procede con la Liturgia eucaristica e col sacrificio vitale e si consumerà nella gloria dei Cieli.

L’esempio vitale più bello è quello della Vergine Maria: mai nessuno meglio di lei seppe accogliere nel suo cuore la Parola di Dio, come un altissimo dono di sapienza e amore del Padre dei Cieli. Maria ascoltava nel silenzio del suo cuore e meditava quello che Iddio vi deponeva dentro con tanto amore di comunione. Maria contemplava il suo Signore e le Sue opere meravigliose, tanto da cantare un continuo “Magnificat!” a Dio. Essa custodiva nel segreto la divina Parola come il più prezioso dei tesori e se ne serviva come luce di giudizio e principio d’azione santa e perfetta. Per questo solo in lei poteva avvenire il più grande dei miracoli: l’incarnazione del Verbo di Dio.

La Parola di Dio va:

-proclamata con ardore e ascoltata con sommo interesse;

-accolta con amore e custodita come un tesoro inestimabile;

-ricordata sempre e meditata come fonte d’infinita sapienza;

-messa in pratica e osservata come regola di vita;

-contemplata con gioia e predicata come dono di salvezza;

*va compresa e vissuta secondo la Tradizione viva della Chiesa, “colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3,15).

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