Una realtà che viviamo ogni giorno

Una realtà che viviamo ogni giorno

di Don Ruggero Gorletti

SABATO DELLA TRENTADUESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal Vangelo secondo san Luca 18,1-8

In quel tempo Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: «Fammi giustizia contro il mio avversario». Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: «Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi»». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

COMMENTO

Questo brano di vangelo ci mette davanti ad una realtà che viviamo ogni giorno, e che sembra contraddire l’esistenza stessa di Dio. Se Dio è giusto, perché permette che i buoni (la vedova) subiscano ingiustizie da parte di persone disoneste (il giudice)? Se Dio è buono, perché permette che il male turbi la vita degli innocenti? Perché permette il male, l’ingiustizia, la malattia, la sofferenza, la morte? Perché sembra tardare a fare giustizia? Il brano ci esorta a non perdere la speranza, a continuare a chiedere, fiduciosi di essere ascoltati («farà loro giustizia prontamente»). La conclusione del brano sposta l’attenzione su un altro fatto: la fede. «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Non scoraggiatevi – sembra dire il brano di oggi – se nel mondo c’è il male e c’è l’ingiustizia: Dio porrà rimedio a tutto questo, in questo mondo o nell’altro. Preoccupatevi invece di custodire e rafforzare la vostra fede. È la fede retta e operosa infatti che ci permette di vivere bene in questa vita, anche facendo i conti con il male e  con l’ingiustizia, e ci permetterà di essere accolti nella vita eterna, dove il male e l’ingiustizia non troveranno posto. 

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