Conosciamo meglio J.D. Vance
A cura della Redazione
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CHI E’ IL NUOVO VICEPRESIDENTE DEGLI USA?
Con l’elezione a quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti di Donald Trump è arrivata anche l’elezione di J.D. Vance alla carica di Vicepresidente.
Ma chi è James David Vance?
Nato il 2 agosto 1984 a Middletown (Ohio), Vance era conosciuto come autore del libro “Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis” (2016), che ha ottenuto un ampio riconoscimento per la sua analisi della classe operaia bianca americana e della crisi socioeconomica nelle regioni appalachiane degli Stati Uniti. Il suo libro ha suscitato un intenso dibattito sui temi della povertà, dell’identità culturale e del disincanto politico, facendo di Vance una figura di spicco nel panorama intellettuale e politico americano.
J.D. Vance è nato e cresciuto a Middletown, una piccola città dell’Ohio, in una famiglia con radici profonde nell’Appalachia. I suoi nonni paterni provenivano dal Kentucky, una delle aree storicamente segnate dalla povertà e da difficoltà economiche. Vance è cresciuto in un ambiente segnato da difficoltà familiari, instabilità e una forte influenza della cultura appalachiana. La sua infanzia è stata caratterizzata da un ambiente di disfunzione familiare, con una madre che lottava con problemi di dipendenza e una serie di relazioni complicate, e un padre assente. La sua crescita è stata segnata dal conflitto tra i valori tradizionali della sua famiglia e le dure realtà economiche che caratterizzavano la sua comunità.
Nonostante le difficoltà della sua infanzia, Vance riuscì a ottenere un’istruzione superiore. Dopo aver frequentato la Middletown High School, si trasferì al Ohio State University, dove conseguì una laurea in Scienze Politiche. Successivamente, Vance si iscrisse alla Yale Law School, una delle scuole di legge più prestigiose degli Stati Uniti, dove completò la sua formazione legale. La sua carriera accademica è stata una testimonianza della sua determinazione nel superare le difficoltà della sua origine sociale e familiare, e del suo desiderio di cambiare la propria sorte.
Il libro che ha consacrato J.D. Vance come autore di rilievo, come detto, è “Hillbilly Elegy”, una sorta di memoire che esplora la sua infanzia, la sua famiglia e la cultura degli “hillbillies” – il termine spesso usato per descrivere la classe operaia bianca, rurale e spesso emarginata degli Stati Uniti. Nel libro, Vance analizza le sue radici familiari e culturali, cercando di comprendere le difficoltà che la sua comunità ha affrontato negli ultimi decenni, comprese la disoccupazione, il declino industriale, la dipendenza da droghe e il disincanto verso il governo e le istituzioni.
“Hillbilly Elegy” non è solo una storia di una famiglia, ma un’analisi culturale e socioeconomica di una parte importante della popolazione americana che, secondo Vance, è rimasta emarginata dal progresso e dalla globalizzazione. Vance si interroga sul destino di quella classe operaia bianca, che ha vissuto la deindustrializzazione degli Stati Uniti e la crescente disillusione con il sistema politico e sociale.
Il libro è stato accolto con ampio successo commerciale e ha ricevuto recensioni contrastanti: mentre alcuni lo hanno elogiato per la sua onestà e per l’approfondimento sociologico, altri lo hanno criticato per la sua visione stereotipata e il modo in cui descrive la classe operaia bianca. In ogni caso, “Hillbilly Elegy” ha contribuito a un’importante discussione sullo stato della classe media americana e sulla crescente polarizzazione sociale, facendo di Vance una figura influente nel dibattito pubblico.
Nel 2020, “Hillbilly Elegy” è stato adattato in un film omonimo, diretto da Ron Howard e interpretato da Amy Adams e Glenn Close. La pellicola ha ricevuto un’accoglienza mista, ma ha dato ulteriore visibilità al libro e alle sue tematiche.
Oltre alla sua carriera di scrittore, J.D. Vance ha intrapreso una carriera politica, diventando una figura di spicco del movimento conservatore negli Stati Uniti. Nel 2021, ha annunciato la sua candidatura per il Senato degli Stati Uniti come membro del Partito Repubblicano, rappresentando l’Ohio. La sua campagna si è basata su un programma che ha enfatizzato i temi della classe operaia, della protezione delle tradizioni americane e della critica alla globalizzazione.
Nel corso della sua carriera, Vance ha sostenuto posizioni fortemente critiche nei confronti delle élite politiche e delle istituzioni tradizionali, schierandosi spesso a favore delle politiche di Donald Trump, soprattutto per quanto riguarda l’America “prima di tutto” e la lotta contro la crescente influenza delle multinazionali e la perdita di posti di lavoro nelle piccole città americane. Vance ha utilizzato la sua esperienza personale per connettersi con i votanti della classe operaia e ha fatto delle politiche economiche centrali nella sua proposta.
Nel 2022, Vance ha vinto le primarie del Partito Repubblicano per il seggio al Senato dell’Ohio e ha continuato la sua corsa elettorale per rappresentare lo stato al Congresso, cimentandosi in una campagna che ha riscosso un ampio sostegno tra i conservatori e i votanti più populisti. Il 3 gennaio 2023, Vance ha prestato giuramento al Senato come membro del 118esimo Congresso degli Stati Uniti. I dati di metà luglio 2024 mostrano che Vance ha fatto in poco più di un anno e mezzo 45 discorsi al Senato e sponsorizzato 57 leggi, nessuna delle quali ha ottenuto l’approvazione del Senato. Ha anche co-sponsorizzato 288 disegni di legge, di cui due sono passate sia al Senato che alla Camera, ma è stato messo il veto dal presidente Biden. Da quando è stato indicato da Trump come candidato alla vicepresidenza repubblicano Vance non è stato più presente per alcun voto del Senato. Si dimetterà il prossimo 20 gennaio 2025, quando giurerà da vicepresidente degli Stati Uniti.
Le posizioni politiche di J.D. Vance sono state influenzate dalla sua esperienza come membro di una famiglia povera e dalla sua analisi della classe operaia nelle sue opere. Durante la sua carriera politica, ha sostenuto una serie di principi conservatori, tra cui:
Politiche anti-globalizzazione: Vance è stato un critico dell’impatto della globalizzazione sulla classe operaia e sulle piccole città, sostenendo politiche economiche che incentivano il ritorno della produzione negli Stati Uniti.
Populismo conservatore: Il suo sostegno a Donald Trump e l’influenza delle sue idee sulla politica americana riflettono una linea populista che si oppone alle élite politiche e cerca di dare voce alle preoccupazioni dei lavoratori e delle classi medie.
Supporto alla cultura tradizionale: Vance ha spesso espresso il suo sostegno per la famiglia tradizionale, la fede religiosa e i valori conservatori, posizioni che lo hanno reso una figura di riferimento nel movimento conservatore moderno.
Critica alle politiche del welfare: Un altro tema ricorrente nelle sue dichiarazioni politiche è la sua critica alle politiche del welfare, che secondo lui perpetuano la povertà e l’inerzia economica.
Vance si oppone all’aborto, al matrimonio omosessuale e al controllo delle armi. Ha assunto una serie di posizioni nataliste. Ha ripetutamente espresso la sua convinzione che l’assenza di figli è legata alla sociopatia e ha sostenuto che i genitori hanno più potere di voto rispetto ai non genitori. Vance ha lamentato che l’aumento dei divorzi ha un impatto negativo sui figli di genitori divorziati. Ha proposto la criminalizzazione federale dell’assistenza di genere per i minori. Sostiene Israele nella guerra contro Hamas e si oppone ai continui aiuti militari americani all’Ucraina, preferendo una pace negoziata. Vance ha sostenuto che le istituzioni più grandi e potenti del paese si sono unite contro i Repubblicani ed è critico sulle università, che ha definito “il nemico”. Vance ha criticato anche il Dipartimento di Giustizia (DOJ) e il Federal Bureau of Investigation (FBI).
J.D. Vance è sposato con Usha Chilukuri, una donna con radici indiane, con cui ha avuto dei figli. La sua vita personale ha rappresentato un esempio di come Vance riesca a conciliare le sue origini umili con il suo successo professionale e intellettuale, nonché con la sua apertura verso la diversità culturale e sociale. Nel corso degli anni, Vance ha cercato di mantenere una certa privacy sulla sua vita privata, ma è diventato una figura di spicco nel dibattito pubblico, apprezzato da molti per la sua sincerità, ma anche oggetto di critiche da parte di chi non condivide le sue visioni conservatrici.
J.D. Vance rappresenta una delle voci più interessanti e controverse della politica e della cultura americana contemporanea. Il suo libro “Hillbilly Elegy” ha acceso un dibattito profondo sulla crisi della classe operaia bianca negli Stati Uniti, mentre la sua carriera politica lo ha trasformato in una figura centrale del conservatorismo moderno. Nonostante le critiche e le controversie, Vance continua a essere un interlocutore importante per chi cerca di comprendere le dinamiche sociali, economiche e politiche che influenzano il futuro degli Stati Uniti. E ancor di più lo farà da Vicepresidente.