In questo vento di mare

In questo vento di mare

di Francesco Bellanti

NOSTALGIA DELLA SICILIA IN LOUIS SALVATORE BELLANTI

Da molti anni conosco Louis Salvatore Bellanti, scrittore eccellente, sceneggiatore televisivo geniale e regista pluripremiato, attore, giornalista, vicedirettore della rivista italo-francese La Voce, artista poliedrico, versatile, eclettico, e soprattutto profondo. Ogni suo libro – di cui da tempo mi ha concesso l’onore di rivedere il testo in italiano – è per una conferma e una scoperta. Scoperta perché i suoi libri, così come le sue sceneggiature, comunicano sempre nuove emozioni, nuove riflessioni, uno sguardo sempre originale sulle cose del mondo. Ogni sua opera è poi conferma del suo enorme talento, che – nonostante i suoi continui successi – meriterebbe riconoscimenti più vasti e contributi critici universali.

Perché Louis Salvatore Bellanti (che non è mio parente), che vive tra Parigi e Palma di Montechiaro, e con i suoi romanzi e le sue sceneggiature ha vinto numerosi premi, è formidabile sceneggiatore che ha ricevuto con le sue sceneggiature e i suoi cortometraggi grandi apprezzamenti ed enorme visibilità, è un grande scrittore e i suoi libri si leggono d’un fiato, hanno quella virtù che Italo Calvino chiama la leggerezza, anche quando narrano fatti ed emozioni di grande profondità psicologica. I suoi romanzi sono sempre una conferma, bella e rassicurante, perché quasi sempre torna a narrare la sua Sicilia, terra dei suoi avi, essendo lui nato e vissuto in Francia. La sua, però, non è una nostalgia sterile, vuota, ma un ritorno ai valori e alla civiltà della sua terra d’origine, che egli propone con fierezza al mondo.

Lo vediamo anche in questo suo ultimo romanzo, il quindicesimo, In questo vento di mare, (2024, Edizioni Modern Times), che ha già ricevuto diversi premi, uscito contemporaneamente anche in francese con il titolo di Les oliviers d’Agramonte, ambientato tra Toscana (che l’autore conosce bene perché vi soggiorna spesso e lì, soprattutto a Montecatini, ha molti amici), l’isola di Ischia, e Sicilia, Sicilia che egli vede come un ritorno d’amore, un viaggio dell’anima, una stanza d’ispirazione, un’indagine psicologica della gente che vi abita, catapultata sempre nei suoi romanzi. È la Sicilia del sole e del buio, la Sicilia che, così scrive la scrittrice e poetessa Daniela Cecchini, “con la sua luce abbagliante e le sue ombre profonde, diventa lo sfondo perfetto per questa storia che si dipana tra passato e presente”, una storia che si dipana dagli anni Novanta a oggi. In questo romanzo, i suoi personaggi – soprattutto quattro, i protagonisti – sono esistenze tormentate, nostalgiche di un passato che non tornerà più, vittime di amori perduti, dentro un viaggio alla ricerca dei valori sui quali hanno fondato la loro vita, un viaggio nel passato alla ricerca delle proprie radici identitarie. 

Il romanzo racconta la storia di Tancredi Vella, tornato al suo paese in Sicilia, trentadue anni dopo la partenza, attratto da un bonus di 50.000 euro per un matrimonio in bianco. Lì incontra i suoi ex migliori amici, ma anche Angela, il suo giovane amore… In un’azione in cui l’autore trae ispirazione parzialmente personale, la storia ribalta i ricordi del 1992 alla realtà del 2024 dalla Sicilia alla Toscana, passando per l’isola d’Ischia. Sullo sfondo di amicizie che si credevano eterne, si svelano segreti, tradimenti e vendette, all’ombra ostinata della mafia siciliana. Il romanzo ben scritto è illustrato anche dai disegni di Andrea Louis Ballardini

La narrazione dello scrittore italo-francese, rapida e leggera, ma sempre sorvegliata e precisa, in In questo vento di mare, ci trascina dentro un’avventura che però non è solo un’avventura, ma anche in una profonda riflessione sulla vita, sull’amicizia, sull’amore e sulla vendetta, in cui il passato riemerge, portando con sé fantasmi e ferite e costringendo, quindi, i protagonisti a confrontarsi con le proprie scelte; un’occasione di crescita personale. Il romanzo, come quasi tutti i romanzi di Louis Salvatore Bellanti, supera le tradizionali classificazioni dei generi letterari, perché le vicende che egli narra, e il modo in cui le narra, sempre avvincente e coinvolgente, entrano nell’estetica dei romanzi storici, del giallo e dell’avventura, dell’azione, del racconto psicologico che indaga nei profondi abissi dell’anima.

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