I radical chic senza fondamento
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PERCHÈ UNA SCELTA TANTO DANNOSA ALLA CITTÀ?
Il comune di Perugia permette le riprese di un film sull’omicidio di Meredith Kercher. Perchè una scelta tanto dannosa alla città?
Ha sollevato, infatti, notevoli polemiche a Perugia l’uso della città per le riprese di un film sul tema dell’assassinio di Meredith Kercher, avvenuto la sera del 1 novembre 2007.
Fu una vicenda che scosse Perugia e dimostrò anche la povertà dell’ambiente educativo che veniva offerto agli studenti, non accolti in modo appropriato e accompagnati, ma considerati un motivo di speculazione.
Negli anni successivi si ebbe un notevole calo delle iscrizioni nelle due università di Perugia e il processo fu seguito in maniera morbosa dai media italiani, inglesi e statunitensi.
Dal punto di vista giudiziario la vicenda finì con una assoluzione che lasciò aperti molti dubbi e che vide alla fine un solo condannato in concorso, senza che fossero condannati i concorrenti, evidenziando una manifesta illogicità anche sul piano giuridico.
Il processo vide anche le pressioni di Hillary Clinton, allora Segretario di Stato USA, perché il caso era divenuto famoso e seguito. Si passò dal piano criminale a quello diplomatico.
Il film è prodotto da una delle condannate in primo grado, Amanda Knox, che sulla vicenda ha scritto anche un libro.
Senza voler riproporre il tema delle colpe, che ormai sono lasciate al giudizio divino, è evidente che il tacere, da parte di tutti, sarebbe il miglior modo per rispettare la vera vittima, una ragazza di 19 anni, venuta a Perugia per studiare, e ritornata morta.
Anche la città dovrebbe verificare, in conseguenza di questo nuovo richiamo alla memoria, se le cause indirette di quel disgraziato episodio siano, almeno in parte, rimosse o permangono.
La sindaco di Perugia, Vittoria Ferdinandi, in un primo momento, non ha negato l’autorizzazione alle riprese per quanto competeva al Comune, affermando che era un modo per valorizzare le bellezze della città. In conseguenza delle reazioni indignate, ha chiarito le motivazioni della scelta, dicendo di aver sbagliato in parte la comunicazione precedente.
In un certo senso ha difeso le scelte della giunta e ha evidenziato che c’è stato anche un percorso con la produzione per arrivare agli accordi. Rimane la perplessità di fronte a questa scelta che parte dalla insufficiente valutazione dei valori in gioco, che prescindono dalle modalità di comunicazione.
Questa produzione non doveva vedere la collaborazione di chi rappresenta una città che fu profondamente ferita e danneggiata, sia sul piano morale che su quello materiale.
Non stupisce che una giunta, espressione del nichilismo della attuale «sinistra», si sia orientata in questo modo. Le bellezze della città sono nate per esprimere valori profondi, religiosi e umani, e non sono il contorno a qualsiasi cosa, dai concerti ad un film che offende, in primo luogo, la memoria di chi ha sofferto.
L’affermazione che vederle in un film di questo contenuto le valorizza evidenzia una mancata stima e/o forse conoscenza della storia che in esse è rappresentata.
Senza un fondamento antropologico ed etico le scelte di chiunque sono e saranno spesso sbagliate.