Amsterdam, ignobile “caccia all’ebreo”
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ODIO E INTOLLERANZA NEL CUORE DELL’EUROPA
Quello che è successo ad Amsterdam è una ferita profonda che riapre una delle pagine più buie della nostra storia europea. L’attacco ai tifosi israeliani, aggrediti semplicemente per la loro identità, riporta alla luce l’ombra dell’antisemitismo e ci fa toccare con mano quanto sia fragile la nostra convivenza se non la difendiamo con fermezza e impegno.
Tutti hanno responsabilità (istituzioni, Chiese e singoli cittadini), nel contrastare l’odio e promuovere la pace. Non possiamo permettere che nel cuore dell’Europa si risvegli una ‘caccia all’ebreo’. Oggi più che mai, occorre una vigilanza attiva e condivisa per impedire che le nostre città diventino teatro di violenze razziali e religiose. È dovere della società, dei credenti, di tutti gli europei, alzare la voce contro ogni forma di antisemitismo e odio.
L’episodio di Amsterdam non può essere liquidato come un fatto isolato. Occorre richiamare l’attenzione sulla necessità di preservare i valori fondamentali della dignità e della libertà. Dobbiamo ricordare che l’Europa è nata anche dall’impegno a superare le tragedie della discriminazione e delle persecuzioni.
Il rischio è reale, e riguarda tutti noi: se permettiamo che l’intolleranza cresca in maniera indisturbata, mettiamo in pericolo il futuro stesso della nostra società. Ogni cittadino non può restare indifferente. Ognuno di noi ha il dovere morale di impegnarsi, di educare al rispetto e di costruire una cultura di pace. Le parole non bastano; servono azioni concrete, un impegno attivo per difendere ogni essere umano, indipendentemente dalla sua fede o dalle sue origini. Solo così potremo garantire un’Europa libera dall’odio, degna della sua storia e del suo futuro.
Foto di Kevin Snyman da Pixabay