Conosciamo il beato Antonio Baldinucci

Conosciamo il beato Antonio Baldinucci

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UN BEATO FIORENTINO 

Antonio nasce a Firenze nel 1665. Suo padre, Filippo Baldinucci, componente della prestigiosa Accademia della Crusca (istituzione che da secoli custodisce e studia la lingua italiana), chiama il figlio Antonio per ringraziare il famoso santo di Padova in seguito alla guarigione da una grave malattia. Su cinque figli, tre abbracciano la vita religiosa. Uno diventa sacerdote, un altro frate domenicano e Antonio gesuita. Basso di statura ma molto buono, Antonio viene chiamato “Piccolo Angiolo”. È gracile, debole, eppure determinato a voler partire missionario nelle Indie, in Cina, Giappone o America. Non riesce a realizzare le sue aspirazioni poiché la sua salute malferma gli impedisce addirittura di insegnare.

Trascorre molti giorni a letto malato e riesce a guarire grazie al tabacco, utilizzato a quei tempi come rimedio medicamentoso. Antonio si ristabilisce ed è talmente carico di energia da essere inviato missionario a Frascati (Roma). Missionario sì, ma nella propria patria, nel Centro d’Italia. Instancabile e velocissimo, riesce a percorrere a piedi fino a settanta chilometri al giorno. Porta con sé un quadro con l’immagine di Maria Rifugio dei Peccatori e con parole semplici tocca il cuore di chi l’ascolta.

Un giorno, in piena estate, parla del Male che esiste nel mondo, delle persone che invece di essere buone e seguire gli insegnamenti del Vangelo, preferiscono percorrere strade cattive e malvagie. Porta come esempio le foglie che cadono in autunno, tante quanti sono i peccatori che vanno all’Inferno. Nello stesso istante una folata di vento investe il grande albero sotto il quale Antonio sta predicando, e fa cadere quasi tutte le foglie per terra. Sui tanti rami, prima carichi di folte chiome, rimangono pochissime foglie, talmente poche che si possono contare sulle dita di una mano. Le esortazioni del gesuita sono valide anche ai giorni nostri: «Di tutto ciò che capita prendete il buono e lasciate andare il cattivo», «Non pensate a tutti i mali possibili, ma solo a quelli che hanno bisogno di un rimedio immediato».

Antonio muore a Pofi (Frosinone) nel 1717. Oggi il quadro della Madonna, che portava sempre con sé durante le predicazioni, è posto in una cappella all’interno della Chiesa del Gesù di Frascati (Roma). Viene invocato contro le epidemie poiché, in un’occasione, il beato accorse a Roma in aiuto della popolazione colpita da una malattia contagiosa, curando con dedizione i malati.

 

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