Ha stravinto Donald Trump

Ha stravinto Donald Trump

di Daniele Trabucco 

COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA

Al momento in cui scriviamo Donald Trump si appresta ad essere consacrato dai numeri come nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.

E stavolta sembra anche aver conquistato anche la maggioranza Repubblicana sia alla Camera che al Senato.

Insomma la spocchiosa Kamala Harris avrebbe subito un cappotto.

Ma come si elegge un Presidente USA?

La Costituzione degli Stati Uniti d’America del 1787 attualmente in vigore prevede che il Presidente sia eletto, per un periodo di 4 anni e per il massimo di due mandati consecutivi, dai c.d. grandi elettori.

Ad ogni Stato membro (ricordiamoci che gli USA sono un ordinamento federale) spetta un determinato numero di grandi elettori a seconda della popolazione.

Il corpo elettorale elegge i grandi elettori e questi, a loro volta, eleggono il Presidente. Siamo in presenza, dunque, di un’elezione di secondo livello.

Gli “electors” (ossia i grandi elettori) vanno a comporre il collegio elettorale il quale procede alla elezione sia del Presidente, sia del Vice-Presidente degli Stati Uniti d’America.

Sono eletti su base statale e il loro numero è 538, pari alla somma dei senatori (100, due per ogni Stato), dei deputati (435, assegnati proporzionalmente al numero di abitanti residenti in ciascuno Stato) e dei tre rappresentanti del Distretto di Columbia (che non fa parte di alcuno Stato per evitare che questo fosse avvantaggiato per la presenza della capitale federale nel proprio territorio) in cui si trova Washington.

Viene eletto alla Presidenza chi ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori la quale é pari a 270.

Da non dimenticare, sul piano prettamente giuridico, che i grandi elettori, tranne in alcuni Stati dove esiste il vincolo di mandato, potrebbero rifiutarsi di eleggere il candidato appartenente alla loro parte politica.

Tuttavia, anche laddove sussiste il vincolo di mandato il mancato rispetto del quale é punito penalmente, il voto non viene invalidato.

Qualora nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta dei voti dei grandi elettori, la scelta spetta al Congresso come avvenuto, del resto, nel 1824.

 

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