Giorno dei Morti, giorno del ricordo del Purgatorio
di Piera Di Girolamo
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LA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI CI INVITA A RICORDARE LA MORTE, A PREGARE PER LE ANIME DEL PURGATORIO E APPROFITTARE DEL TESORO DELLE INDULGENZE
La Chiesa Cattolica dedica il 2 novembre di ogni anno alla “Commemorazione di tutti i fedeli defunti”, comunemente chiamata “Giorno dei morti”. A dirla così sembra una cosa un po’ lugubre, forse perché la morte infonde sempre tristezza e, in tanti, anche paura. Eppure, per i cristiani è una giornata in cui bisogna far festa, gioire per coloro che hanno lasciato questa terra e vivono già nell’eternità. Mi sono chiesta come mai questa ricorrenza cadesse il giorno seguente alla Solennità di Ognissanti, e la riposta che mi sono data è che mentre i santi sono già in Paradiso e godono della visione beatifica di Dio, coloro che oggi ricordiamo e festeggiamo, stanno “dietro loro”, in cammino verso la pienezza della santità che sarà in essi realizzata quando, dopo essersi purificati in Purgatorio, saranno resi degni e pronti per il Paradiso.
Quello di oggi è un giorno di grazia particolare per queste anime che sono “in attesa”, che bramano di entrare nella Gerusalemme Celeste. E noi che siamo ancora pellegrini nel mondo, possiamo aiutarle a lasciare quel “luogo” in cui la maggior pena che soffrono è quella di non poter vedere Dio. La Chiesa infatti in questa ricorrenza, come anche in altri particolari giorni dell’anno, ci offre la possibilità di fare una grande opera di Misericordia spirituale attraverso l’indulgenza parziale o plenaria che possiamo applicare ad un defunto secondo le modalità che essa stessa ci indica.
Se allora guardiamo alla morte con gli occhi della fede, il nostro cuore deve rasserenarsi e trovare pace pensando ai nostri cari che ci hanno lasciato. Se il distacco provoca dolore alla nostra umanità, cosa questa del tutto naturale, il nostro spirito riposa nella certezza che la morte non è la fine di tutto, bensì l’inizio della vera vita, dell’eternità che Gesù ci ha promesso. Egli prima di salire al Cielo ha detto: «Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. […]. Io vado a prepararvi un posto…» (Gv 14, 2). E questo posto è pronto per ciascuno di noi, sempre che vorremo occuparlo.
Nella giornata odierna facciamo festa per tutti i nostri cari che, anche se ancora non sono giunti alla dimora preparata per loro dal Signore, “vivono” nella certezza che niente e nessuno potrà mai più togliergliela. Il Paradiso esiste ed è la meta a cui tutti dobbiamo aspirare. Queste anime si struggono d’Amore e anelano a raggiungerlo e a riunirsi al Padre Celeste. Credo che oggi, in modo speciale, le porte del Paradiso si apriranno per tante anime e che una musica celestiale risuonerà potentemente, in segno di festa, per tutte loro che hanno accolto la salvezza e, dopo aver espiato le proprie colpe in Purgatorio, sono pronte a fare il loro ingresso nel luogo eterno della gioia e della pace. Le immagino accompagnati dagli angeli e certamente anche dalla Vergine Maria, loro e nostra Madre che non desidera altro che avere tutti i Suoi figli vicino a Sé. In quest’ottica la morte assume i colori della Speranza che dà ad essa il vero senso, il giusto significato. Non siamo fatti per morire, ma per vivere, e vivere in eterno! Se allora è bello ed è consolante portare un fiore ai nostri cari e adornare le loro tombe, è importante e soprattutto utile alle loro anime che le suffraghiamo e preghiamo per esse. In questo modo abbrevieremo il tempo delle loro sofferenze, le mitigheremo, e quando saranno del tutto pure, entreranno in Paradiso. Stiamo certi che nessuno di loro si dimenticherà del bene che gli avremo fatto e saranno nostri potenti intercessori presso Dio, ci sosterranno nelle nostre fatiche, nelle prove della vita e ci aiuteranno a camminare lungo la via della santità per poi riunirci tutti, nel giorno che Dio vorrà, nella Gloria dei Santi in Cielo.
Articolo pubblicato originariamente il 2 novembre del 2022