Le vie che portano all’Inferno

Le vie che portano all’Inferno

di Padre Giuseppe Tagliareni 

IL PECCATO MORTALE

Bisogna ben guardarsi dal prendere le vie che portano all’Inferno e dal morire in peccato mortale. Finché c’è tempo, bisogna convertirsi a Dio con tutto il cuore e approfittare della Sua Misericordia. Dio è pronto a perdonare tutti i peccati, se c’è pentimento e conversione sincera, così come fu per il “buon ladrone”, che crocifisso a lato di Cristo si pentì dei suoi molti sbagli e raccomandò l’anima sua a Gesù. Questi vide la sua sincerità e gli assicurò il Cielo: “In verità ti dico: Oggi tu sarai con Me nel Paradiso” (Lc 23,43). Per salvarsi dunque, è necessario pentirsi dei peccati e legarsi a Gesù Cristo. Quanto prima si fa questo, tanto meglio sarà. Solo così poi, si potrà portare frutto di opere buone. Gesù dice di stare con lui come il tralcio attaccato alla vite e non separarsene mai. Ci si attacca a Lui col Battesimo e la fede viva.

Chi col peccato mortale se ne separa, perde la linfa vitale, che è la Grazia santificante, si secca e muore nell’anima. Infine sarà gettato nel fuoco (cfr. Gv 15,1-11). Il peccatore che vive senza pentirsi di tutti i suoi peccati neanche in punto di morte, andrà all’ Inferno. Oggi molti rischiano tale infelice sorte, perché peccano, non pregano, non si pentono, non si confessano mai, non vanno più in Chiesa, pretendono di essere “giusti” e muoiono senza Sacramenti (Confessione, Comunione, Olio Santo) e senza il Sacerdote che li aiuti nell’ ultimo viaggio. Molti preferiscono decidere di morire secondo la loro volontà, con l’eutanasia, con la morte indolore, assistiti da un medico che somministri una dose letale di veleno e li faccia passare dal sonno alla morte. Essi avranno un ben amaro risveglio davanti al tribunale di Dio: un Dio non conosciuto, non amato, non servito, ma fino all’ultimo odiato e bestemmiato.

Chi non vuole andare a finire all’Inferno, è meglio che si risolva subito di pentirsi e iniziare un cammino di conversione a Dio. Bisogna affidarsi alla Chiesa e lasciarsi guidare dalla Madonna, che è nostra Madre tenerissima, consacrandosi a Lei.

Si può iniziare con la recita del Santo Rosario e una bella Confessione generale (di tutta la vita) col Sacerdote. Non basta “confessarsi con Dio”, come fanno i Protestanti. Chi si pente, sarà perdonato anche subito, ma la Grazia (che è vita divina) si ottiene mediante i Sacramenti.

È il Sacramento della Penitenza o Riconciliazione (Confessione) che cancella i peccati fatti dopo il Battesimo e dà la Grazia santificante. Ad esempio chi ha fatto un aborto, non basta che dica: “Io mi pento e Dio mi perdonerà”, ma occorre che vada dal Ministro stabilito da Dio (il Sacerdote abilitato) e sia assolto dal suo peccato, secondo la parola di Gesù agli Apostoli: “A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi non li rimetterete, non saranno rimessi” (Gv 20,23). La Chiesa dunque, ha il potere di assolvere fin dai tempi degli Apostoli, potere che, come quello di celebrare l’Eucaristia, è trasmesso mediante l’ordinazione sacerdotale.

Per una buona Confessione ci vuole un sincero pentimento, un vero dolore dei peccati commessi e il proposito di non più peccare, perché il peccato è offesa fatta a Dio e morte dell’anima. Bisogna acquistare i sentimenti di Cristo, specialmente l’umiltà, l’obbedienza al Padre e il perdono ai fratelli, cioè la carità verso tutti, anche verso di quelli che ci hanno fatto del male. Poi bisogna “fare la penitenza”, cioè disporsi a dare degna riparazione del male fatto, unendosi a Cristo offerto per noi sull’altare del Calvario. Ci si unisce con l’intenzione e con le opere buone, specialmente la preghiera, il digiuno e l’elemosina verso i poveri. La maggiore riparazione la compie il Signore col suo Sacrificio della Croce, ma una piccola parte la deve fare ogni peccatore, secondo le sue possibilità.

Fatto questo, si deve cominciare a vivere una vita nuova, mettendo la Parola di Dio alla base delle proprie scelte e l’interesse del Regno di Dio sopra ogni cosa. Dio regna nella nostra vita se osserviamo i Suoi Comandamenti e il Vangelo di Gesù Cristo. La Chiesa e la Madonna ci aiutano.

I Comandamenti riguardano: il rispetto di Dio come unico valore assoluto di tutta la vita e di tutti gli esseri; il rispetto del Suo santo  Nome; il rispetto del giorno festivo, la Domenica: Giorno del Signore; il rispetto dei genitori, perché ci hanno dato la vita; il rispetto della vita propria e altrui; il rispetto del matrimonio e della trasmissione della vita;            il rispetto della proprietà altrui; il rispetto della parola e della verità; il rispetto della purezza del cuore.

È molto bello lasciarsi condurre dalla Vergine Maria, affidandosi a lei come nostra Madre. È Gesù stesso che lo vuole, egli che morendo affidò il discepolo prediletto (Giovanni) alla Madre sua, che era sotto la Croce. Per essere graditi a Gesù bisogna affidarsi a Maria, entrare con amore nel suo Cuore Immacolato. La Vergine ci insegna a seguire il Vangelo di Gesù, con docilità all’azione dello Spirito Santo, per fare la volontà del Padre e diventare anche noi santi. Se non saremo santi, non entreremo nel Regno dei Cieli.

Con l’aiuto della Madonna, anche noi calpesteremo il Serpente infernale: questo infatti, non ha potere sui figli di Maria: la Donna vestita di sole e coronata di stelle(Ap 12,2). Non dobbiamo avere paura delle ritorsioni di Satana: sappiamo che egli fa guerra a coloro che osservano i Comandamenti di Dio ed hanno la testimonianza di Gesù (cfr. Ap 12,17), ma Dio manda i Suoi Angeli fedeli con a capo San Michele a loro protezione e salvezza.

A Fatima la Madonna ha profetizzato il trionfo del suo Cuore Immacolato. Anche noi possiamo condividere questo trionfo: basta mettersi dalla parte di Maria e contro il Serpente infernale e tutti i suoi numerosi servi. Bisogna essere fedeli a Gesù e al suo Vangelo. Su di questi gli Angeli mettono il sigillo del Dio vivente (cfr. Ap 7,2-3). Questi non perderanno mai la fede; su di questi Satana non ha potere.

Sulla fronte e sulla mano dei servi di Satana invece, v’è un marchio: il 666”, che ne dichiara l’appartenenza. Come i primi sono destinati al Cielo, i secondi sono ormai intruppati nelle schiere infernali: hanno consegnato la mente e le attività al Maligno, perché ne faccia quello che vuole. Ecco perché saranno rigettati da Dio.

Se non si vive per Iddio, si vive per Satana e di questo tristo tiranno si condividerà l’infelice sorte.

Chi invece è con Maria, opera per Gesù e per l’avvento del suo Regno sulla terra. Questi saranno premiati con la vita eterna e la felicità senza fine. Gesù è il Signore! Egli presto verrà nella sua Gloria. Allora il Cuore Immacolato di Maria avrà il suo massimo trionfo e con lei anche tutti i suoi figli. Beati fin d’ora coloro che ne fanno parte e amano Gesù e Maria.

In Dio vi sono Giustizia e Misericordia, in grado infinito. Ma il nostro tempo non è infinito! Bisogna decidersi ora! Chi non si mette con Dio, si mette con Satana, anche se non lo sa. È vero che siamo tutti peccatori; ma Dio ha mandato Suo Figlio perché chiunque crede e lo accetta abbia la vita eterna, anche se è un peccatore. In verità, chi accoglie Gesù non pecca più e riceve la sua giustifica-zione. Così egli ha accesso alla Divina Misericordia e si salva. Chi invece rifiuta Gesù e si crede di non dover chiedere perdono a nessuno, rimane fissato nel suo peccato e va incontro al giudizio di condanna.

“Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù” (Rom 3,23-24). Chi rifiuta la Grazia che viene data da Gesù Crocifisso, andrà incontro alla condanna certa, perché peccatore impenitente. Così morì il cattivo ladrone: rifiutando di credere nella salvezza di Cristo, non si pentì dei suoi peccati, non si appellò alla Misericordia di Dio, ma bestemmiò e si disperò.

Quale vantaggio c’è a non convertirsi? Quale bene ci potrà mai essere se si sceglie di andare a finire all’Inferno? È da pazzi solo il pensarlo. D’altro canto è da ciechi il non vedere l’abisso che si spalanca sotto i propri piedi e da stolti il pensare che il male fatto sarà senza conseguenze.

Ci si preoccupa di non soffrire per poco tempo e si preferisce andare nel luogo del tormento eterno! Ora è il tempo di cambiare, di fare una bella inversione di marcia e tornare a Dio! Questo vuole la Madonna. Per questo è tante volte apparsa. Ai tre pastorelli di Fatima fece vedere le fiamme dell’Inferno, dicendo che molti sono quelli che ci vanno a finire e che si potrebbero invece salvare.

Ai suoi figli migliori essa chiede preghiere e sofferenze offerte per la conversione dei peccatori. Grande è la gioia in Cielo per un peccatore che si converte: un tizzone in meno all’Inferno e un beato in più in Paradiso! (Cfr. Lc 15,7.10).

«Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l’iniquità non sarà più causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete» (Ez 18,30-32). Dio gode di darci la felicità e non la maledizione! Per questo Gesù è venuto. Per questo parlano Apostoli e Profeti:

Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino”.

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Bellissima ed utile esposizione catechetica che fa riflettere. Grazie