Per chi maligna non bastano i fatti

Per chi maligna non bastano i fatti

di Olga Serina

SEMINARE ZIZZANIA

Una donna non smetteva mai di speculare e malignare sulle difficoltà o sui problemi altrui e per quanto non fosse mai presente ai fatti, criticava ugualmente.

Siccome non aveva grandi qualità o interessi, si divertiva a seminare zizzania. Probabilmente, screditando gli altri, era un modo di illudersi di essere migliore di loro.

Una sua parente, affetta da demenza senile, era fermamente convinta di non farsi assistere dalla badante, perché si sentiva infastidita dalla presenza di persone estranee. Si sarebbe accontentata dell’ aiuto di una domestica solo per un paio di ore, giusto per cucinare e lavare i piatti.

Purtroppo però lei aveva davvero necessità di essere assistita, dato che ormai indossava il pannolone, faceva fatica a camminare e dimenticava quello che aveva detto o fatto alcuni minuti prima. L’unica sua figlia si occupava di tutte le sue necessità, ma avendo la famiglia a cui badare e un lavoro, non poteva prendersi cura a tempo pieno della madre.

Di conseguenza le propose di destinarle una badante per assisterla, ma lei si rifiutò, perché malgrado l’evidenza dimostrasse il contrario, sosteneva di essere sempre in gamba e all’altezza.

La figlia era avvilita e soffriva, perché si sentiva incompresa e impotente dinanzi a quella situazione.

Nello stesso tempo, sua madre si lamentava per via della solitudine e inoltre in quella casa regnava il disordine e un senso di abbandono. Sin da giovane l’anziana donna non era mai stata granché portata per le pulizie di casa e con l’età avanzata, vivere in quelle condizioni per lei era del tutto normale.

Un giorno, eccezionalmente, dato che abitava lontano, venne a farle vista questa strana parente e restò sconcertata dal suo stato di abbandono.

La prima cosa che fece fu addossare la colpa alla domestica, come se lei non svolgesse bene il proprio lavoro, ma quando sua figlia le spiegò che la domestica era pagata solo per cucinare e per lavare i piatti, la parente tentò di dare la colpa alla figlia stessa, credendo che lei volesse fare economia, senza curare a dovere la madre.

Questa parente aveva già sparso in giro la voce che sua figlia facesse risparmiare i soldi a sua madre per potersene accaparrare lei in futuro.

La figlia, piuttosto esasperata, tentò inutilmente di spiegare che la decisione di non volere la badante non fosse sua, ma della madre, che contro ogni evidenza, voleva dimostrare di essere in grado di badare a se stessa, ma neanche questo chiarimento fu sufficiente a farla ricredere.

Passò un po’ di tempo, la figlia, dopo tanta insistenza, decise di far ricoverare sua madre, sempre più sofferente, in una Casa di Riposo, per avere garantite tutte le cure e l’assistenza, la cui retta mensile avrebbe assorbito l’intero reddito dell’assistita.

Lei, grazie al Cielo, si abituò a vivere in Casa di Riposo e sua figlia era contenta e sollevata da un gran peso. In teoria sarebbe stato chiaro e palese che per questa sistemazione della madre, la figlia non aveva badato a spese.

Invece le critiche di quella parente arrivarono lo stesso, per quanto la figlia visitasse regolarmente la madre, si mise a dire che l’aveva collocata in quella Struttura per abbandonarla lì e sbarazzarsi del problema.

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