Conosciamo Santa Teresa d’Avila
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UNA SANTA SPAGNOLA
Scrittrice, è una delle quattro sole donne proclamate dottore della Chiesa (assieme alle Sante Caterina da Siena, Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen). Una statua di Gian Lorenzo Bernini, la celebre Estasi di Santa Teresa, collocata nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma, la raffigura durante un’apparizione divina. Teresa nasce nel 1515 ad Avila (Spagna).
È un’adolescente intelligente, vivace, affascinante. Bella e molto corteggiata. Legge romanzi e si diletta a scriverli. Tuttavia presto si sente attratta verso la mistica adorazione di Dio. Il padre Alonso, cavaliere di origini nobili, non vuole che la figlia segua la sua vocazione. La ragazza, dall’indole ribelle, non si fa domare. A vent’anni la vulcanica Teresa scappa ed entra nel Convento carmelitano dell’Incarnazione della sua città. A causa di una malattia misteriosa che la rende paralizzata, entra ed esce dal convento per farsi curare a casa.
Teresa dialoga spesso con Gesù e, durante queste “visioni celesti”, cade in estasi. Teresa riceve anche il dono della “trasverberazione”: un angelo le trafigge il cuore con la punta di una freccia d’oro (il “divino amore”). A quarant’anni guarisce miracolosamente e, guidata dal sacerdote carmelitano Giovanni della Croce (futuro santo), inizia la sua straordinaria opera.
Teresa riforma l’Ordine delle monache carmelitane istituendo rigidi principi di povertà e la regola di camminare scalze o con semplici sandali di legno e cuoio. Su ispirazione del Signore fonda in Spagna diciassette conventi di monache e frati, i Carmelitani Scalzi, che vivono con la sua Regola. Teresa soffre per le limitazioni che le donne subiscono nell’epoca in cui vive e lo scrive nei suoi libri. Alcuni invidiosi denunciano Teresa al Tribunale dell’Inquisizione. Grazie all’aiuto del re di Spagna Filippo II il processo non ha seguito e per Teresa viene scongiurato il rogo.
La santa scrive testi di grande spiritualità: Vita, Cammino di perfezione, Il castello interiore. Alcuni suoi celebri versi recitano: «Niente ti turbi, niente di spaventi. Tutto passa, Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla». Si spegne nel 1582 ad Alba de Tormes. Protegge i fabbricanti di merletti e pizzi e gli scrittori cattolici. Viene invocata contro i disturbi cardiaci.
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