La Svezia e i crimini d’odio a sfondo religioso

La Svezia e i crimini d’odio a sfondo religioso

A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*

SVEZIA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE

La Costituzione svedese garantisce la libertà di culto, riconosciuta quale diritto fondamentale e definita come «la libertà di praticare la propria religione da soli o in comunità con altri». La Carta proibisce le discriminazioni in base all’appartenenza religiosa (articolo 2), vietate anche dalla “Legge sulla discriminazione”. Le relative denunce possono essere  presentate al Difensore civico per le discriminazioni. La Chiesa di Svezia è separata dallo Stato dal 2000 e si sostiene grazie ad una tassa imposta ai  propri membri. Il riconoscimento e la registrazione dei gruppi religiosi non sono necessari al fine  di poter svolgere attività religiose e le comunità di fede non registrate sono tassate al pari delle  organizzazioni senza scopo di lucro. I gruppi registrati possono tuttavia usufruire di alcuni benefici, come ad esempio ottenere fondi riscuotendo contributi attraverso l’Agenzia delle entrate e  ricevere sovvenzioni da parte del governo.

La libertà di espressione può essere limitata per ragioni di sicurezza, ordine pubblico e pubblica sicurezza, ma «particolare attenzione deve essere prestata all’importanza di garantire la più am pia libertà di espressione possibile» per quanto riguarda le «questioni politiche, religiose […] e culturali». Il Codice Penale vieta di rivolgere minacce o espressioni di disprezzo religiosamente  motivate. La polizia conserva dati statistici relativi ai crimini d’odio, inclusi quelli a sfondo reli gioso, e il Consiglio Nazionale Svedese per la Prevenzione del Crimine (BRÅ) è responsabile di produrre statistiche sui crimini d’odio, come il Rapporto sui crimini d’odio, pubblicato ogni due  anni.

L’insegnamento delle religioni del mondo è impartito in tutte le scuole, sia pubbliche che private. I gruppi religiosi sono autorizzati a fondare istituti privati, a condizione che questi rispettino  i requisiti richiesti dal programma di studi statale. Nel gennaio 2020, un Rapporto governativo  presentato dal Ministero dell’Educazione ha proposto nuove regole per le scuole confessionali, inclusi un maggiore monitoraggio e il divieto di istituire nuove scuole religiose a partire dal  2023. Alcuni osservatori hanno notato come i politici avessero già ammesso in precedenza che  tale «proposta non fosse altro che un modo per affrontare i problemi legati alla diffusione dell’Islam radicale» in «alcune scuole musulmane, che tuttavia rappresentano solo una minoranza  estremamente modesta del già ridotto numero di scuole d’ispirazione religiosa [principalmen te cristiane]» presenti nel Paese. Il precedente governo si è dissociato dal divieto proposto a  partire dal febbraio 2022. Il governo di coalizione di centrodestra di recente formazione non  ha dichiarato se perseguirà o meno il divieto, ma ha proposto un monitoraggio rafforzato delle  scuole confessionali per identificare l’educazione religiosa radicale.

L’istruzione domestica, anche per motivi religiosi, non è consentita se non in «circostanze  straordinarie». Nel 2019, la città di Staffanstorp ha vietato l’uso del velo alle ragazze di età inferiore ai 13 anni nelle scuole primarie. Nello stesso anno, il comune di Skurup ha vietato tutte le forme di copricapo islamico nelle scuole materne ed elementari. Il 23 giugno 2021, la Corte d’Appello di Göteborg ha confermato la sentenza del 2020 di un tribunale amministrativo di grado inferiore che aveva  dichiarato incostituzionali i divieti. Alcuni Comuni hanno fatto appello alla Corte Amministrativa  Suprema, dove il caso è ancora sospeso.

Esistono restrizioni legislative alla macellazione degli animali, senza eccezioni religiose, che pre vedono che gli animali debbano essere sedati prima della macellazione. La circoncisione degli  individui di sesso maschile è regolata dalla legge. Il Partito di Centro ha ritrattato il proprio im pegno, preso nel 2019, a lavorare ad un divieto per le circoncisioni dei minori di sesso maschile  non eseguite da personale medico.

Nel giugno 2020, il governo ha annunciato l’adozione di «una serie di misure volte a combattere  l’antisemitismo e ad aumentare la sicurezza», che comprendevano il coinvolgimento delle orga nizzazioni della comunità ebraica e del Forum Internazionale di Malmö sulla Memoria dell’Olo causto e la lotta all’antisemitismo. Molte delle misure costituiscono una continuazione del piano  nazionale esistente contro il razzismo e i crimini d’odio. Un inviato speciale per il dialogo intercul turale e interreligioso, anche per gli sforzi internazionali per combattere l’antisemitismo e l’isla mofobia a livello internazionale, ha sede presso il Ministero degli Affari Esteri. L’inviato speciale  «lavora per migliorare il coordinamento degli sforzi intergovernativi e rafforzare la cooperazione  della Svezia con le principali parti interessate a livello internazionale e le organizzazioni ebraiche  internazionali». Nel 2020, a Malmö è stato assunto il primo coordinatore comunale contro l’antisemitismo nelle scuole.

Episodi rilevanti e sviluppi 

Secondo un’analisi del “Pew Research Centre”, soltanto il 10 per cento dei cittadini svedesi si identifica come fortemente credente, il che posiziona la Svezia al 30° posto tra i 34 Paesi europei  per adesione religiosa a livello nazionale. Al contrario, circa il 20 per cento della popolazione svedese è di origine straniera, con la maggior parte degli immigrati non europei provenienti  da Stati del Medio Oriente e Nord Africa e da Somalia ed Eritrea, che tendono ad essere significativamente più religiosi e culturalmente conservatori. In questo senso, il futuro dell’adesione religiosa in Svezia è legato alla popolazione immigrata.

Iniziative governative 

Nel maggio 2022, il governo ha presentato una proposta legislativa che richiede ai beneficiari  del sostegno finanziario statale del Fondo Generale di Eredità, incluse le comunità religiose, di  essere sottoposti al cosiddetto test delle “condizioni democratiche”. Il test ha lo scopo di impedire la distribuzione di fondi ad attività incompatibili con i “valori fondamentali” svedesi.  In un rapporto del 2022 dell’Agenzia svedese per la gioventù e la società civile, che ha intervistato  i rappresentanti di circa 4.000 organizzazioni non profit e comunità religiose, il 39 per cento degli  intervistati ha dichiarato di aver subìto violenze, molestie o altri pregiudizi a causa della propria  religione o delle proprie convinzioni.

Dati sui crimini d’odio 

La Svezia riporta le statistiche sui crimini d’odio ogni due anni, il che significa che non sono state  fornite nuove statistiche sui crimini d’odio al database dell’Organizzazione per la Sicurezza e la  Cooperazione in Europa (OSCE) sui crimini d’odio durante il periodo di riferimento. Allo stesso  modo, anche il Consiglio svedese per la prevenzione del crimine non ha pubblicato nuove statistiche durante il biennio in esame.  Altre fonti hanno segnalato all’OSCE otto crimini d’odio a sfondo religioso nel 2021. In un attacco  antislamico, avvenuto nel marzo 2021, due uomini mascherati hanno dato fuoco ad una scuola  islamica. Dei sei attacchi anticristiani segnalati, il più grave ha riguardato il lancio di bombe mo lotov contro una chiesa protestante nel gennaio 2021, seguito quattro giorni dopo dal lancio di due esplosivi contro la stessa chiesa. Si è inoltre verificato un episodio di vandalismo antisemita e anticristiano, che ha visto i muri di un luogo di culto dei Testimoni di Geova deturpati da graffiti. Il 15 luglio 2022, una chiesa di Borås è stata vandalizzata con graffiti raffiguranti genitali maschili,  svastiche e la parola “Hitler”. Durante il periodo di riferimento, diversi membri di spicco del Movimento di Resistenza Nordica  (NRM) sono stati condannati per discorsi di odio e minacce antisemiti. L’Ufficio del Cancelliere  per la Giustizia ha anche condannato con sospensione condizionale della pena e a una multa l’ex  editore della rivista online del Movimento per discorsi di odio contro gli ebrei.

Secondo l’Agenzia per i Diritti Fondamentali (FRA), il numero di crimini antisemiti in Svezia è aumentato. Prendendo a riferimento le statistiche della polizia, l’Agenzia ha rilevato che nel 2021  vi sono stati 89 atti criminali ai danni di un segmento della popolazione (in questo caso la comu nità ebraica). La maggior parte di questi crimini sono stati commessi contro persone, non contro  proprietà. Sono inoltre nettamente prevalenti i crimini verificatisi sui social media o in generale  online.

Anche i leader ebraici di Svezia si sono lamentati dell’aumento degli episodi di odio antisemita. Alla vigilia della Giornata Internazionale della Memoria, il 26 gennaio 2021, quattro atti di  vandalismo antisemita hanno avuto luogo nelle cittadine di Linkoping e Norrkoping. Un altro  incidente di incitamento all’odio si è verificato quello stesso giorno a Göteborg, con uno slogan  negazionista dell’Olocausto proiettato su una gru per 10 minuti. Il 27 gennaio e il 27 marzo 2021,  altri atti di antisemitismo sono stati commessi in pubblico a Norrkoping. Il 26 maggio 2021, un  uomo, scambiato per errore per un ebreo, è stato aggredito a Göteborg.

Analizzando i dati relativi all’ultimo anno di riferimento ufficiale per le statistiche sui crimini d’o dio, il 2020, la polizia ha suggerito che 6.301 crimini segnalati potrebbero essere stati motivati  dall’odio. Il Consiglio Nazionale Svedese per la Prevenzione del Crimine ha ritenuto invece che  3.398 di questi presunti crimini fossero probabilmente motivati dall’odio. Di questi, il 17 per cen to era motivato dalla religione o dal credo. Il nove per cento dei crimini con pregiudizio religioso  era contro gli islamici, il cinque per cento contro gli ebrei, il due per cento contro i cristiani e il due  per cento prendeva di mira altre religioni non specificate. La maggior parte dei reati consisteva  in molestie e minacce violente, e ha avuto luogo sia in spazi pubblici che tramite i social media.

Educazione 

Nel luglio 2021, una scuola islamica di Göteborg è stata costretta a chiudere perché si ritene va che perseguisse un’etica estremista riguardo alla segregazione di genere e alle preghiere  obbligatorie. Nel febbraio 2022, le autorità hanno minacciato di sanzionare una scuola materna di Flen con  una multa di 960 euro per aver reso obbligatoria la preghiera durante il pasto a scuola.

Società civile 

L’associazione degli Avvocati scandinavi per i diritti umani ha pubblicato dei rapporti nel marzo  2019 e nell’aprile 2021, criticando la gestione dei richiedenti asilo cristiani da parte dell’Agen zia svedese per la migrazione. I rapporti hanno denunciato l’Agenzia per non aver garantito la  certezza del diritto nel processo di asilo, per l’arbitrarietà e per la mancanza di conoscenza della  religione in merito alla natura delle conversioni cristiane.

Corte Europea dei Diritti Umani 

Durante il periodo di riferimento, un caso che riguarda la libertà religiosa in Svezia è rimasto in  sospeso presso la Corte Europea dei Diritti Umani. Il caso riguarda l’impossibilità dei Testimoni di  Geova di ricevere le sovvenzioni statali riservate alle altre religioni. Un altro caso, che riguardava l’espulsione forzata di un rifugiato afghano che chiedeva asilo per  motivi filosofici e morali relativi alle convinzioni transgender, è stato cancellato dalla lista della  Corte perché le autorità svedesi hanno sospeso tutti gli ordini di espulsione verso l’Afghanistan.

Prospettive per la libertà religiosa 

Secondo alcuni studi del “Pew Research Center”, le restrizioni del governo alla libertà religiosa  e l’ostilità della società nei confronti della religione in Svezia sono aumentate negli ultimi 15  anni, pur rimanendo all’interno della fascia moderata di tolleranza della libertà religiosa a livello  globale.

Nel periodo in esame, il laicismo aggressivo prevalente in Svezia ha portato a un’inquietante  erosione della libertà religiosa. L’impegno del governo nel richiedere un monitoraggio rafforzato  delle scuole confessionali è un esempio preoccupante. Diversi altri esempi di alto profilo negli  ultimi anni testimoniano una certa tendenza all’intolleranza, tra cui l’allontanamento forzato e  alla fine permanente di un bambino di 8 anni dalla sua famiglia cristiana che aveva scelto l’istruzione domiciliare; l’esclusione delle ostetriche dalla loro professione per aver esercitato il diritto  all’obiezione di coscienza ed essersi rifiutate di praticare aborti; e un pastore pentecostale perseguito penalmente, e successivamente assolto, perché accusato di aver incitato all’odio con un  suo sermone sull’omosessualità.

Più preoccupante, tuttavia, è il numero insolitamente alto di crimini d’odio registrati in Svezia  ogni anno, in particolare quelli motivati dall’appartenenza religiosa ed etnica. Nel 2015, la Svezia  ha accolto più di 163.000 richiedenti asilo, principalmente dalla Siria e dall’Iraq, determinando  un cambiamento demografico insolitamente rapido in un Paese con una popolazione ridotta.  La combinazione tra la crescente ondata di sentimento nazionalista, evidenziata dai lusinghieri  quanto inattesi risultati ottenuti dai partiti di destra nelle elezioni politiche del 2022, e la rapida  evoluzione del panorama etnico, non rende particolarmente ottimistiche le previsioni per la sta bilità della società civile in Svezia, in cui le opinioni religiose reali e percepite giocano un ruolo  importante. Tuttavia, la Svezia è un Paese molto rispettato per il suo impegno nei confronti dello  stato di diritto, il che suggerisce che la libertà religiosa, da una prospettiva giuridica e democratica, rimarrà intatta.

 

* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023

Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo

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