Inghilterra di sangue: I Quaranta Martiri Inglesi e Gallesi da Enrico VIII a Carlo II

Inghilterra di sangue: I Quaranta Martiri Inglesi e Gallesi da Enrico VIII a Carlo II

di Paola Liberotti

PRESENTAZIONE DI UN LIBRO PORDENONE

Sarà presentato lunedì 30 settembre alle ore 17.30 a Pordenone, presso l’ex Convento San Francesco, in Via della Motta 13, l’ultimo libro di Giuliana Vittoria Fantuz: “Inghilterra di sangue – I Quaranta Martiri Inglesi e Gallesi da Enrico VIII a Carlo II” (Ares Edizioni, pagg. 312, euro 20).

Interverranno Don Renato De Zan e Don Loris Vignandel.

In tempi di tiepidezza spirituale, se non di aperta apostasia, è un bene ricordare la memoria dei quaranta martiri canonizzati nel 1970, i quali diedero la vita per custodire la Fede Cattolica in Inghilterra e Galles durante i terribili anni tra il 1535 e il 1681. Quando Papa Clemente VII non acconsentì al perverso desiderio di Enrico VIII di divorziare dalla regina Caterina d’Aragona, questi si fece capo della Chiesa e costrinse i sudditi ad accettare il suo nuovo ruolo. Cominciò così il sanguinoso tentativo di sradicare la Fede Cattolica nelle isole britanniche: centinaia di laici, sacerdoti e religiosi furono torturati e giustiziati, e persino oggi non se ne conosce ancora il numero esatto. Eppure questa tragica vicenda è quasi inesistente nei libri di storia cosiddetta “ufficiale”, anzi: generalmente, la regina Elisabetta I, fondatrice della Chiesa d’Inghilterra, è presentata come custode del bene dei sudditi.

Nei fatti, invece, vale la pena di ricordare che la popolazione divenne anglicana lentamente e dolorosamente, subendo persecuzioni e ingiustizie, imposte con editti e leggi anche sotto i successivi regni, da Giacomo VI a Carlo II, passando per il regime di Cromwell. E ora, a quasi cinquecento anni dalla loro eroica morte, questi Santi sono tuttora segno di speranza e ci rinnovano per il loro esempio l’invito del grande pensatore francese Blaise Pascal: «Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo». Coraggio quindi, e perseveranza in questo tempo in cui la Vera Fede Cattolica è sempre più attaccata e i credenti messi a dura prova.

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