Crisi della “fede”? Approfondiamo il senso di tale parola
di Diego Torre
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COS’È LA FEDE?
Si parla tanto e con preoccupazione della crisi della fede. Non è male pertanto approfondire il senso di tale parola, spesso abusata. La Fede è la prima delle virtù teologali, aventi per origine Dio stesso. “Quando san Pietro confessa che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, Gesù gli dice: “Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt l6,l7).
La fede è un dono di Dio, una virtù soprannaturale da lui infusa.” Ma “Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità”(Catechiamo Chuesa Cattolica 153). E’ lo Spirito Santo che prende l’iniziativa. L’uomo fa il secondo passo. “Credere è un atto dell’intelletto che, sotto la spinta della volontà mossa da Dio per mezzo della grazia, dà il proprio consenso alla verità divina”(ib 155). E S. Tommaso d’Aquino ad avere dato questa splendida definizione, da meditare parola per parola.
Alcune verità rivelate superano l’intelligenza umana (per es: la Santissima Trinità), ma esse sono credibili perché: 1) supportate dall’autorità divina che le ha rivelate; 2) testimoniate dall’incarnazione del Verbo; 3) e accompagnate da prove esteriori (la Resurrezione innanzitutto; e poi miracoli, profezie, diffusione e santità della Chiesa).
Tale processo di adesione alla verità da parte dell’anima che corrisponde, viene poi perfezionato dallo Spirito Santo:“credo per comprendere e comprendo per meglio credere” (S. Agostino, Sermones). Esso diventa il senso della vita e fa gustare in anticipo la visione beatifica di Dio. Senza la fede “è impossibile essere graditi a Dio” (Eb11,6). Essa va allora custodita, accresciuta, radicata nella fede della Chiesa, e tradotta in opere di carità.
Essa, di solito, inizia a manifestarsi come atto di timida fiducia verso Colui la cui esistenza è razionalmente comprensibile. Diventa poi l’atto di totale fiducia e di abbandono di un figlio verso un Padre amorevole. «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. […] Siccome Dio ci ha amati per primo (cf. 1Gv 4,10), l’amore adesso non è più solo un “comandamento”, ma è la risposta al dono dell’amore, col quale Dio ci viene incontro» (Benedetto XVI, Deus caritas est, 25.12.2005).
La fede cristiana è un incontro reale, una relazione di amore con Gesù Cristo; un innamoramento che, superate le timidezze iniziali, diventa passione, ti cambia la vita e ti fà felice. Questo grande dono del Padre, preparato dall’azione della grazia, ti attrae misteriosamente, e mentre ti attrae ti trasfigura, facendoti partecipe della vita divina (cf. 2Pt 1,4). È un incontro che non lascia più nulla come prima, ma assume la forma della conversione, come Gesù chiede con forza (cf. Mc 1,15).
La fede diventa relazione con Lui, e crea in noi la Sua mentalità, rendendoci fra noi fratelli veri, nonché testimoni ed annunciatori del Vangelo. È un incontro che ci rende capaci di fare cose nuove (miracoli compresi), ma soprattutto di testimoniare la trasformazione della nostra vita, anzi della nostra stessa essenza:”Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio”(Gal 2,20).
Obiettivo troppo ambizioso? Sì, se dovessimo raggiungerlo da soli! Ma Gesù ci assisterà in questo sforzo, memore della sua promessa: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); fine che per ciascuno di noi coincide con il giorno della morte. Anche se non Lo vediamo come Lo vedevano gli Apostoli, noi Lo contempliamo sotto le specie eucaristiche: meglio! “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!” (Gv 20,29).
Ma ancora: cosa abbiamo bisogno di “vedere”? Che Dio ci ha creato? Che ci ha ama di un amore che non meritiamo? Che per questo amore ha fatto cose umanamente pazzesche? Queste cose non le sappiamo già? Veramente la fede è quanto di più prezioso al mondo possiamo ricevere. Essa ci rende onnipotenti come il Dio Padre in cui diciamo di credere quando recitiamo il credo. “Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: se uno dicesse a questo monte: ‘Lèvati e gèttati nel mare’, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà” (Mc 11,22-24).