Ancora una statua della Madonna danneggiata
A cura della Redazione
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ANCHE SULLE MONTAGNE ATTACCHI ALLA FEDE…
Il Pasubio è un massiccio montuoso carbonatico, dolomitico e in parte calcareo nelle parti sommitali, delle Prealpi Vicentine, situato al confine tra le province di Vicenza e Trento. Congiunge le Piccole Dolomiti all’Altopiano di Folgaria. È stato un importante luogo dei combattimenti della prima guerra mondiale e anche per questo motivo contiene diverse targhe dedicate a vittime del conflitto.
Nei giorni scorsi lo scrittore, storico e alpinista Bepi Magrin, proprio sul Pasubio, ha trovato una targa dedicata a Cesare Battisti in parte danneggiata, e delle lapidi di alcuni Caduti sfregiate. Ma ancor di più ha trovato gravemente danneggiata una statua raffigurante la Beata Vergine Maria. Purtroppo non è la prima volta che la statua in gesso di Maria è presa di mira. Collocata sul sentiero delle Creste, avvicinandosi al soglio dell’Incudine, prima del Cogolo Alto e del Dente italiano e di cima Palon dal 1992, più volte ha subito attacchi ed altrettante volte è stata restaurata. Ora, l’ennesima profanazione: la parte inferiore della statua giace a terra, tra i sassi, mentre è scomparsa la parte superiore, col capo e il busto della Madonna, gettati via.
«Da un po’ di tempo è in atto anche sul nostro Pasubio una campagna di distruzione dei simboli religiosi e di effigi, che ricordano particolari personaggi e scalatori. Noto in particolare un certo accanimento per le immagini sacre, spesso profanate, ma la violenza è diretta anche verso altri martiri», ha dichiarato al Giornale di Vicenza Magrin, che relativamente alla statua della Madonna ha aggiunto che «di certo non è stata una valanga a rovinarla, dato che si trovava in un incavo della roccia, ben protetta. Ma, la mano sacrilega è arrivata fin lì».