La crisi dello stato sociale

La crisi dello stato sociale

di Vincenzo Silvestrelli

CARATTERI DELLA CONTRATTAZIONE SOCIALE

La crisi dello stato sociale è un fatto che sembra ineluttabile anche se deriva da concrete scelte di politiche di lungo periodo che privilegiano la finanza predatoria e che richiedono risposte complessive e non potendo essere accettate come un fatto irreversibile

Come però avviene nei periodi di crisi, accanto ai problemi, sorgono anche opportunità. La contrattazione sociale è una di queste occasioni perché può favorire l’evoluzione del welfare verso una modalità meno rigida e più collegata alle comunità locali.

Questo processo richiede di avviare alcuni processi che vadano oltre la giusta attenzione alla fiscalità e alla rivendicazione di servizi.

Proviamo ad indicare alcuni punti che dovranno caratterizzare la contrattazione sociale

Principio di sussidiarietà

“In generale, il principio di sussidiarietà attiene ai rapporti tra i diversi livelli territoriali di potere e comporta che, da un lato, lo svolgimento di funzioni pubbliche debba essere svolto al livello più vicino ai cittadini e, dall’altro, che tali funzioni vengano attratte dal livello territorialmente superiore solo laddove questo sia in grado di svolgerle meglio di quello di livello inferiore (sussidiarietà in senso verticale.”

E’ un principio costituzionale introdotto nel 2001 con la modifica dell’art. 118 della Costituzione.

L’attuazione concreta di questa principio richiede, nelle comunità locali, l’attenzione  alla società civile, salvaguardando e potenziando il ruolo delle famiglia e delle associazioni di volontariato. Va valorizzata la libertà di azione di queste realtà favorendo il coordinamento con le istituzioni locali per migliorare il welfare di comunità, ma senza creare vincoli burocratici che, alla fine, diventino un intoppo alla libertà e alla creatività. In questo ambito è utile creare tavoli di concertazione fra associazioni ed istituzioni per favorire la reciproca informazione e la progettualità sociale.

Partecipazione

La partecipazione dei cittadini, delle imprese e delle associazioni, dei sindacati alla elaborazione del welfare di comunità è essenziale per assicurare  la gestione comunitaria delle risorse e dei processi.

Essa va resa permanete attraverso iniziative per creare occasioni di rapporti permanenti fra società civile i istituzioni, assicurando, quando possibile, la presa in carico delle soluzioni attuate da parte delle realtà della comunità locale e diventando una occasione di vera gestione democratica di alcuni aspetti della cosa pubblica. La creazione di centri estivi, asili di quartiere, attività di sostegno ai  caregiver può essere realizzata nelle comunità locali con maggiore efficienza e, in ogni caso, con maggiore coinvolgimento delle persone e creazione di occasioni di lavoro.

Economia della saturazione

Si intende con questa definizione un modello di economia che punti al pieno utilizzo delle risorse economiche, in particolare di quelle pubbliche, senza aumenti di costi per le amministrazioni . Strutture come i musei non pienamente utilizzati, linee di trasporto utilizzate non al pieno della capacità, patrimonio pubblico immobiliare possono essere utilizzate per rendere più favorevole l’accoglienza del territorio nei confronti di famiglie e imprese: E’ un modello applicato dalla Provincia Autonoma di Trento nell’ambito delle politiche familiari.

Servizi presso le comunità locali

Nei borghi e nelle comunità locali si assiste alla progressiva diminuzione dei servizi come le banche, le scuole, gli uffici postali, i punti vendita. Questa situazione va contrastata attraverso la collaborazione con gli enti locali per evitare che logiche di profitto a breve termine, portino alla distruzione dei contesti sociali.

 

Foto di Dorothe da Pixabay

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