Fuori i gruppi LGBT dalle scuole italiane

Fuori i gruppi LGBT dalle scuole italiane

di Jacopo Coghe

IL PRIMATO EDUCATIVO SPETTA AI GENITORI

Educazione sessuale, identità di genere, informazioni sui percorsi di affermazione di genere e addirittura accesso all’aborto, ma anche informazioni sui rapporti sessuali non protetti, orientamento sessuale ed educazione al “piacere”, il tutto in un “percorso educativo che copra tutti i gradi delle scuole”.

Sono alcune delle richieste shock contenute nel manifesto politico della manifestazione “Scuola Libera Tutt3”, indetta da Arcigay e Tocca a Noi ieri, 25 settembre, in varie piazze italiane per manifestare contro la Mozione anti-gender nelle scuole del deputato della Lega Rossano Sasso, a cui va la nostra solidarietà per gli attacchi ricevuti.

La stessa Arcigay, nel manifesto, confessa quanto denunciamo da anni, ovvero l’ingresso massiccio delle associazioni LGBTQIA+ nelle scuole italiane “con la realizzazione di interventi specifici” e l’incontro quotidiano con docenti e studenti. La mozione contro il gender nelle scuole, quindi, è un segnale di civiltà e buon senso, che va nella direzione della tutela di bambini e adolescenti e della libertà educativa delle famiglie, costantemente messi in pericolo dall’Agenda LGBTQ.

Pensiamo ai progetti gender che indottrinano i giovani alla fluidità sessuale e all’illegale Carriera Alias, che rischia di inculcare nella mente dei ragazzi la falsa convinzione che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”, ricorrendo alla transizione sociale e chirurgica con conseguenze spesso anche irreversibili. Basta associazioni LGBTQ nelle scuole italiane, basta indottrinare i giovani.

 

*Portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments