La Croazia e le tensioni legate alle religioni

La Croazia e le tensioni legate alle religioni

A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*

CROAZIA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE

La Costituzione della Croazia garantisce le libertà di coscienza e di religione e l’uguaglianza dei diritti ai sensi della legge, indipendentemente dall’appartenenza religiosa (articoli 14 e 40). L’incitamento all’odio religioso è proibito (articolo 39). Tutte le comunità religiose sono uguali per legge e separate dallo Stato. Le comunità religiose sono libere di condurre  funzioni religiose pubbliche e di gestire scuole e organizzazioni caritatevoli (articolo 41).

Ai sensi della “Legge sullo status giuridico delle comunità religiose”, sono considerati comunità  religiose i gruppi religiosi costituiti da almeno 500 membri e aventi non meno di cinque anni di  attività registrata (articolo 21). I gruppi religiosi non registrati possono operare liberamente, ma  non godono degli stessi privilegi riservati alle comunità religiose registrate (articolo 7), alle quali  lo Stato garantisce alcuni benefici, come ad esempio l’esenzione fiscale e l’accesso ai finanzia menti statali (articolo 17). La legge concede inoltre ai cappellani di operare all’interno delle carceri e delle istituzioni militari e pubbliche (articoli 14, 15 e 16). Alla fine del 2022, oltre alla Chiesa  cattolica, si contavano 54 comunità religiose registrate.

Nelle scuole statali è consentito l’insegnamento della religione da parte delle comunità religiose  che hanno accordi con lo Stato, ma la frequenza dei corsi è facoltativa. Il Catechismo della Chiesa  Cattolica è il testo religioso principale utilizzato dalle scuole pubbliche primarie e secondarie per  l’educazione religiosa. Anche altre comunità religiose, oltre a quella cattolica, possono impartire  l’insegnamento della religione nelle scuole, a patto che abbiano siglato un accordo con lo Stato  e che nell’istituto in questione vi siano sette o più studenti appartenenti a quella fede. I corsi  sull’Olocausto costituiscono una materia obbligatoria negli ultimi anni della scuola elementare e  durante i quattro anni di scuola superiore.

I matrimoni celebrati dalle comunità religiose aventi accordi con lo Stato sono ufficialmente ri conosciuti. Ciò dispensa i coniugi dalla necessità di registrare i matrimoni presso l’Ufficio del  Registro Civile.

La Chiesa cattolica è la principale comunità religiosa e riceve dallo Stato sia un sostegno finanzia rio che altri benefici, così come indicato in quattro diversi concordati con la Santa Sede. In base  a questi accordi, il governo è incaricato di finanziare le pensioni e gli stipendi di alcuni membri  del clero. I concordati regolano anche l’istruzione religiosa nelle scuole pubbliche, la cappellania  militare cattolica e le relazioni giuridiche ed economiche tra i due Stati.

La Legge n. 92/1996 consente la restituzione o il risarcimento delle proprietà comunali sottrat te dalle autorità comuniste dopo la seconda guerra mondiale10. Alcune organizzazioni religiose  hanno firmato accordi separati con il governo per facilitare la restituzione o il risarcimento delle  proprietà. La normativa permetterebbe anche ai cittadini stranieri di chiedere la restituzione  delle proprietà confiscate durante o dopo l’Olocausto, se il Paese del richiedente ha un accordo  bilaterale di restituzione con lo Stato. Tuttavia, non esistono trattati bilaterali di questo tipo e il  termine per la presentazione delle domande ai sensi della legge è scaduto nel 2003.

Il Difensore civico, responsabile della promozione e della protezione dei diritti umani e delle li bertà, inclusa la libertà religiosa, è indipendente e autonomo e può formulare raccomandazioni  alle agenzie del governo, ma non ha alcuna autorità esecutiva. L’ufficio pubblica rapporti annuali,  così come richiesto dalla legge. Il 15 febbraio 2021, l’ufficio del Difensore civico ha annunciato la  messa a punto di un nuovo protocollo relativo ai crimini d’odio per una più efficiente raccolta ed  elaborazione dei dati.

Episodi rilevanti e sviluppi 

Secondo il Rapporto 2021 del Difensore civico, i casi di discriminazione a sfondo religioso sono  stati piuttosto rari durante il periodo di riferimento. Un incidente ha riguardato un musulmano, al  quale il datore di lavoro ha chiesto di provare la sua appartenenza religiosa al fine di concedergli un giorno di riposo in occasione di una festività islamica. Una sentenza del tribunale ha condan nato un datore di lavoro per molestie, motivate dalla religione, nei confronti di un dipendente musulmano. I casi di discorsi d’odio online a sfondo antisemita o comunque religioso sono di minuiti notevolmente con la promulgazione da parte del governo, il 22 ottobre 2021, della nuova  legge che regola i discorsi online.

Per il 2021, la polizia croata ha segnalato otto casi di crimini d’odio a sfondo religioso al database  dei crimini d’odio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), due  relativi a comportamenti anti-islamici e sei per azioni contro religioni non specificate16. Altre fonti  hanno riferito di un crimine d’odio anti-islamico avvenuto il 15 febbraio 2021, ovvero gli abusi  fisici e verbali da parte della polizia di frontiera ai danni di cinque richiedenti asilo afghani, che  hanno incluso la separazione dal gruppo di una donna, che è stata poi costretta a spogliarsi e  aggredita sessualmente. Le stesse fonti hanno riportato un reato antisemita (un vicolo in un’area  della comunità ebraica è stato vandalizzato con linguaggio antisemita e simboli fascisti); e tre  incidenti anticristiani (tutti atti di vandalismo contro siti religiosi serbo-ortodossi).

I rappresentanti della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa serba hanno lamentato mancanza  di progressi nella restituzione delle proprietà, una questione che rimane tuttora in sospeso. Il Parlamento ha emendato la legge sulle festività per consentire un giorno di vacanza retribuito  sia ai musulmani che agli ebrei, in occasione delle rispettive festività religiose. La legge è entrata  in vigore nel 2020.

Il Rapporto BTI Transformation Index 2022 relativo alla Croazia ha evidenziato come un numero  considerevole di giornalisti, attivisti per i diritti civili e rappresentanti del settore del turismo ri tengano vi sia stato un trattamento preferenziale nei confronti della Chiesa cattolica rispetto ad  altre istituzioni pubbliche del Paese, durante la pandemia di Covid-19. Il rapporto ha altresì no tato delle tensioni derivanti dalla presunta affiliazione alla Chiesa cattolica del partito al governo  dell’Unione Democratica Croata (Hrvatska demokratska zajednica, HDZ).

Nel 2020, le restrizioni degli incontri pubblici a causa della pandemia di coronavirus hanno com portato la sospensione delle funzioni religiose. L’approccio della Croazia è stato descritto come  “elevato” (rispetto a “molto elevato”, “moderato” o “basso”) perché le riunioni religiose pubbliche  sono state sospese, ma i luoghi di culto sono rimasti aperti per la preghiera privata.

Nel corso del 2022, i media hanno riferito di diversi furti e attacchi a edifici ecclesiastici cattolici.  Alcuni esempi sono il furto con scasso avvenuto il 27 luglio 2022 nella Basilica di San Foška, vicino  a Dignano, con conseguente sottrazione di elemosine e doni votivi; i due episodi di profanazione e atti vandalici, avvenuti il 21 febbraio e il 19 marzo 2022 ai danni della chiesa di San Michele  tra Sebenico e Dubrava. La chiesa è stata scassinata, gli oggetti sparpagliati e i banchi accatastati  fuori dalla chiesa e incendiati. Le pareti interne ed esterne dell’edificio sono state imbrattate con  simboli nazisti e lettere cirilliche. Durante il raid è stata danneggiata una tomba.

Il 10 febbraio 2022, Dubravko Sajnicki è stato aggredito nel centro di Zagabria mentre si recava alla  messa nella cattedrale cattolica e recitava il rosario. Durante l’aggressione, l’uomo è stato insultato e  ha riportato gravi lesioni. Gli aggressori sono stati denunciati all’Ufficio del Procuratore Municipale.

Nel marzo 2022, il sindaco della città di Sisak ha vietato una campagna quaresimale nelle scuole  della città, organizzata dal 2014 dalla Caritas e finalizzata alla sensibilizzazione e alla raccolta  fondi e generi alimentari per programmi di aiuto umanitario. La diocesi di Sisak ha condannato il  divieto come una violazione della libertà religiosa e del valore personale di agire secondo le proprie convinzioni. La deputata croata Marijana Petir ha denunciato la città e il sindaco di Sisak al  Difensore civico «per discriminazione a sfondo religioso e contro il sistema educativo».

Dall’ottobre al dicembre 2022 sono stati organizzati dei raduni, in piazza Ban Josip Jelacic, a Zagabria, per recitare il rosario. Gli eventi sono stati oggetto di insulti attraverso i media e i social  network, con messaggi volti a diffondere pregiudizi e stereotipi.

Prospettive per la libertà religiosa 

Sebbene attualmente siano stabili, le tensioni legate al ruolo della religione nella società croata  e al ruolo tradizionale della Chiesa cattolica nel Paese potrebbero aumentare nei prossimi anni.  Ad ogni modo, il governo e le organizzazioni della società civile sono attivi nel promuovere la  tolleranza religiosa e l’Ufficio del Difensore civico resterà probabilmente molto sensibile a qualsiasi reclamo relativo ad abusi e discriminazioni. Le prospettive per la libertà religiosa rimangono  positive.

* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023

Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo

 

Foto di Tim da Pixabay

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