Fate attenzione a come ascoltate
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LUNEDÌ DELLA VENTICINQUESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
Dal vangelo secondo Luca 8,16-18
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
COMMENTO
«Fate attenzione a come ascoltate». Perché? Ci sono forse diversi modi di ascoltare? Non basta tenere le orecchie aperte? Evidentemente no, tanto che è in base a come si ascolta che si verrà giudicati. A chi ha sarà dato: l’ascolto vero della parola di Dio, quello che porta frutto, è quello di chi, dopo aver ascoltato la parola di Dio (e l’insegnamento della Chiesa che ne è l’interprete autentico) agisce, fa la volontà di Dio. Chi obbedisce alla parola di Dio è colui che capisce che questa parola non è un parere tra i tanti, ma è la verità su Dio e sulla nostra vita, e che le cose che ci chiede di fare o di non fare non sono un consiglio, ma un ordine, che ci serve a vivere bene questa vita e a salvarci l’anima. «A chi ha sarà dato»: chi ha è chi, al termine della vita, ha portato frutti di bene, e gli sarà dato molto di più di quello che ha portato. «A chi non ha – al contrario – sarà tolto anche quello che crede di avere». E chi sono questi? Sono quelli che si illudono di salvarsi perché ascoltano la parola di Dio, frequentano in qualche modo la Chiesa, ma non cercano di vivere come piace a Dio. Per loro, come dice la parabola della casa sulla roccia, la porta sarà chiusa, e quel giorno la voce del Signore dirà loro: «non vi conosco».
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