La filiera del legno in Umbria: dal passato il futuro

La filiera del legno in Umbria: dal passato il futuro

di Vincenzo Silvestrelli

L’USO OCULATO DELLE RISORSE DEL TERRITORIO E’ INDISPENSABILE PER UNA ECONOMIA CHE SIA AL SERVIZIO DELLA COMUNITA’ E RISPETTOSA DELL’AMBIENTE

Nel 2022 quattro associazioni (Eticamente, Trail Romagna, Romagna Camaldoli, Zuzzerellando fra Umbria e Marche)  ed il comune di Umbertide, hanno iniziato a collaborare, con la partecipazione della Congregazione camaldolese,  per promuovere un nuovo cammino denominato “Viae Santi Romualdi” che, da Ravenna a Fabriano, ricorda i luoghi e le fondazioni benedettine e camaldolesi. L’esperienza del santo influì profondamente sulle comunità appenniniche fra Romagna, Toscana, Umbria e Marche attraverso la fondazione di eremi e abbazie e la creazione di proprietà monastiche  che influirono profondamente nella organizzazione dei territori e nello sviluppo delle comunità.  Particolarmente significativa era le gestione delle foreste da parte dei monaci camaldolesi. Ne assicuravano l’uso  ma anche la coservazione: per ogni pianta tagliata ne dovevano essere rimesse due e oggi, come accade nel Casentino, i luoghi camaldolesi sono caratterizzati dalla presenza di bellissimi boschi. Fra gli obiettivi del cammino c’è la volontà di sostenere le comunità locali attraverso l’incremento del turismo e della conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico, talvolta dimenticato realizzando un restauro dei significati di quelle realtà. Un altro obiettivo era la valorizzazione delle risorse dei territori. In questo ambito è nato il progetto    «Filiera legno e gestione del territorio “Viae Sancti Romualdi», incentrato sulla produzione di energia e calore attraverso le biomasse legnose che sono abbondantemente presenti nel territorio attraversato dal cammino. Si stanno coinvolgendo comuni e ed associazioni in questa iniziativa.

Gli obiettivi che il progetto vuole sviluppare – in collaborazione con le aziende, con i comuni e le comunanze agrarie dei luoghi interessati tendono a valorizzare la tradizione di economia sostenibile e circolare, tipica delle zone appenniniche, si presentano diversificati, ma al contempo coordinati. Nella previsione di un aumento del prezzo dell’energia – derivante dalla situazione geo-politica – l’idea progettuale proposta diventa strategica nel trovare soluzioni non invasive e deturpanti per il paesaggio, ricchezza da conservare e tramandare alle future generazioni. La progettazione di una filiera da utilizzare nella produzione di energia e calore del legno diviene uno strumento importante per acquisire risorse finanziarie aggiuntive a disposizione dei territori, introducendo tecnologie innovative e sostenibili, senza impatto per le emissioni.

Il ripopolamento dei borghi passa anche attraverso l’uso ottimale del territorio, al fine di creare occasioni di lavoro, realizzando piccoli impianti pensati e realizzati a misura delle comunità locali, creando benefici diretti per gli utenti. I processi produttivi potranno essere controllati e migliorati direttamente dalle comunità.  Si prevede che il progetto possa assicurare anche altri obiettivi. Ogni anno eventi atmosferici improvvisi (soprattutto continue bombe d’acqua e successive situazioni di siccità) mettono sempre più in seria crisi interi settori fondamentali per un territorio come quello umbro indirizzato per lo più al bello e alla qualità dei suoi prodotti gastronomici.

La gestione ottimale delle risorse legate al legno può consentire, nel tempo, la crescita di una cultura del territorio che assicuri la sua gestione ottimale in un’ottica di economia circolare.

Il progetto riprende la tradizione dell’utilizzo del materiale legnoso, anche quello di minor qualità, che attualmente viene sprecato e diventa addirittura un elemento che, lasciato nei boschi o nei fiumi, impedisce una corretta gestione del territorio. Sarà importante l’avvio di una esperienza pilota che possa incentivare la partenza di più iniziative locali.

Il progetto sta coinvolgendo i comuni di Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico in Umbria.

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