Repubblica Ceca, le prospettive per la libertà religiosa restano positive
A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*
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REPUBBLICA CECA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE
Nella Repubblica Ceca, la tutela della libertà religiosa è sancita sia dalla Costituzione che dalla Carta dei diritti e delle libertà fondamentali. La Carta costituzionale, adottata nel 1993, stabilisce che non esiste una religione o un’ideologia di Stato (articolo 2, paragrafo 1) e garantisce i diritti fondamentali a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro fede o dalla loro religione (articolo 3, paragrafo 1). L’articolo 15 (paragrafi 1 e 3) assicura le libertà di pensiero, di coscienza e di convinzioni religiose, così come il diritto di cambiare religione o di non professarne alcuna. La Costituzione garantisce inoltre l’obiezione di coscienza al servizio militare. Gli individui hanno il diritto di praticare la propria religione, da soli o in comunità con altri, in privato o in pub blico, «mediante il culto, l’insegnamento, la pratica e l’osservanza» (articolo 16, paragrafo 1).
La Carta riconosce la libertà delle organizzazioni religiose di gestire i propri affari, stabilire i propri organismi, nominare il clero e istituire ordini religiosi senza interferenze da parte dello Stato (articolo 16, paragrafo 2). La libertà religiosa può essere limitata dalla legge solo se necessario ai fini della protezione della «sicurezza e dell’ordine pubblico, della salute e della morale, o dei diritti e delle libertà altrui» (articolo 16, paragrafo 4).
Ai sensi del Codice Penale, commettere un crimine per motivi legati all’odio religioso costituisce una circostanza aggravante. La diffamazione pubblica di un gruppo di persone a causa delle loro convinzioni religiose, o della mancanza di esse, è illegale (articolo 355, paragrafi 1-2), così come l’incitamento all’odio verso qualsiasi religione (articolo 356, paragrafi 1-3). Nel novembre 2018, la polizia ceca ha pubblicato un promemoria in cui si ribadiva come i discorsi di odio online costituissero un reato penale.
La “Legge sulla libertà religiosa” definisce la procedura da seguire per la registrazione dei gruppi religiosi presso il Ministero della Cultura. La registrazione non è obbligatoria (articolo 4), ma lo Stato riconosce soltanto i gruppi registrati. La domanda di registrazione deve includere i docu menti costitutivi e operativi dell’organizzazione, gli articoli fondamentali relativi alla fede, una di chiarazione che l’organizzazione rispetterà le leggi e sarà tollerante verso le altre religioni e infine la firma di 300 membri adulti residenti permanentemente nella Repubblica Ceca (articolo 10).
Le comunità religiose registrate possono richiedere l’ottenimento di uno status speciale, ai sensi dell’articolo 11, ma soltanto se sono state debitamente registrate e hanno pubblicato rapporti annuali sulle loro attività, per almeno dieci anni. I gruppi devono inoltre fornire prova di avere un numero di membri pari ad almeno lo 0,1 per cento della popolazione. Con un simile status, una Chiesa o comunità di fede può ricevere benefici fiscali e finanziamenti governativi, fondare scuole, insegnare la religione nelle scuole pubbliche, offrire assistenza spirituale nelle caserme e nelle carceri, e celebrare matrimoni (articolo 7). Nel 2022, si contavano 44 tra Chiese e comunità religiose registrate. Tra queste, rientra la registrazione di due nuovi gruppi nel 2022: la Chiesa cri stiana Essay e Slavs, una società religiosa. Nel periodo di riferimento, il Ministero della Cultura ha negato la registrazione di due Chiese o società religiose: l’Eleuteranesimo e la Chiesa Protestante della Sacra Corona, mentre il Tribunale municipale di Praga ha respinto i ricorsi contro il rigetto delle richieste di registrazione di alcune Chiese e società religiose a dir poco insolite, come la Chiesa dei Leoni della Tavola Rotonda-Ordine delle Terre della Corona Ceca e l’Ecclesia Risorum (Chiesa della Risata).
Nel maggio 2019 è stata approvata una legislazione che imponeva una tassa sui risarcimenti finanziari concessi alle Chiese per le proprietà loro confiscate durante il regime comunista. La norma è stata poi annullata dalla Corte costituzionale. Il risarcimento per le proprietà religiose confiscate in Repubblica Ceca al tempo del socialismo reale continua ad essere un problema per molte comunità cristiane ed ebraiche.
Episodi rilevanti e sviluppi
Nel gennaio 2021, la Corte d’Appello di Olomouc ha confermato le condanne del leader e di una seguace del gruppo Path of Guru Jara (PGJ) per lo stupro di sei donne. Le due persone sono at tualmente detenute in un centro delle Filippine dove hanno chiesto asilo. Il Path of Guru Jara ha diversi altri casi in sospeso con le autorità ceche, oggetto di controversie10.
La ristrutturazione dell’Ossario di Sedlec presso la Chiesa di Tutti i Santi, uno dei siti cristiani più singolari della Repubblica Ceca, rischia di esaurire i fondi. I lavori di ricostruzione, che dipendono dalle donazioni, hanno subìto un rallentamento a causa del drastico calo del numero di turisti a causa della pandemia di Covid-19. Nell’aprile 2021, la Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso la tanto attesa sentenza sul caso Vavricka e altri contro la Repubblica Ceca. La Corte non ha riscontrato alcuna violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo da parte del governo ceco per aver reso legalmente obbligatoria la vaccinazione dei minori. La Corte ha respinto il reclamo dei ricorrenti relativo all’Articolo 9 (libertà di pensiero, di coscienza e di religione) sulla base del fatto che nessuno dei ricorrenti era in grado di dimostrare una convinzione seria e coerente relativa alla mancata assunzione di vaccini.
Nel giugno 2021, il Ministero degli Interni ha concesso la protezione a diversi cristiani cinesi a cui il governo ceco aveva negato l’asilo nel 2018. La misura impedisce il loro ritorno forzato in Cina.
Nel settembre 2021, l’ONG Lega d’Azione e Protezione, con sede a Bruxelles, ha condotto un sondaggio su 1.000 persone risiedenti nella Repubblica Ceca, scoprendo che il 21 per cento degli intervistati nutriva sentimenti negativi nei confronti degli ebrei.
Nell’ottobre 2022, è stato respinto il ricorso in appello di un membro dell’Ecclesia Risorum con tro una decisione del Ministero della Giustizia. La sentenza di primo grado non aveva concesso all’uomo la possibilità da lui richiesta di ridere nella fotografia della sua carta d’identità. L’uomo sostiene che il riso sia un elemento fondamentale del suo credo religioso.
Il 16 novembre 2022 è entrata in vigore la Legge sui Servizi Digitali17, che crea una supervisione a più livelli -– nazionale, europeo e individuale – per identificare, combattere e rimuovere i discorsi d’odio online.
Nel novembre 2022, durante la Presidenza ceca del Consiglio dell’Unione Europea, i lavori della Conferenza internazionale della Dichiarazione di Terezín sono stati inaugurati nel Palazzo Czer nin dal Ministro degli Affari Esteri ceco Jan Lipavský. La Dichiarazione, sottoscritta da 47 Stati tra cui la Repubblica Ceca, mira a sostenere la lotta contro l’antisemitismo.
La polizia ceca ha segnalato 37 incidenti antisemiti e sette antislamici al database dei crimini d’odio dell’OSCE per il 202119. Altre fonti hanno segnalato 22 incidenti antisemiti e due antislamici20. La maggior parte dei casi registrati riguardava minacce, molte delle quali diffuse attraverso i so cial media. Il Ministero dell’Interno ha riferito che nel 2021 sono stati risolti 16 dei 37 reati penali registrati come motivati dall’antisemitismo21. Sebbene il numero di reati motivati dall’antisemi tismo nel 2021 sia stato più alto rispetto al 2019 e al 2020, registra comunque una diminuzione significativa rispetto ai picchi registrati nel 2014 e nel 2015. Due dei sette crimini antislamici segnalati sono stati risolti dalla polizia.
La Federazione delle Comunità Ebraiche della Repubblica Ceca ha registrato 1.128 incidenti an tisemiti nel 2021, la maggior parte dei quali si sono verificati online. Tra gli incidenti registrati vi sono un’aggressione fisica, tre profanazioni di proprietà ebraiche e cinque minacce di violenze fisiche, aggressioni o insulti.
Nel 2022, le autorità ceche e slovacche hanno intrapreso un’azione congiunta contro le attività neonaziste, arrestando un uomo di 22 anni sospettato di aver commesso diversi reati legati al terrorismo e all’estremismo.
I timori per la libertà religiosa e la persecuzione sono testimoniati anche durante la conferenza annuale sul tema presso l’Università Karolina, seguita dall’illuminazione con luci rosse di centi naia di edifici religiosi e governativi a Praga e in altre città della Repubblica Ceca. Questo evento, chiamato Červená Středa (“Mercoledì Rosso”), si svolge regolarmente alla fine di novembre sin dal 2017 e desta sempre più l’attenzione dell’opinione pubblica. Nato su iniziativa della fondazione pontificia cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre, è coorganizzato dall’Università Karolina, dalla Conferenza Episcopale Cattolica, dalla Federazione delle comunità ebraiche, dal Consiglio ecumenico delle Chiese e dal think tank KDP. Nel periodo in esame, la Repubblica Ceca non ha ricevuto sentenze di condanna e non sono stati presentati nuovi casi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in materia di libertà religiosa.
Prospettive per la libertà religiosa
Durante il periodo in esame, sembra che non vi siano state nuove o maggiori restrizioni governative significative alla libertà religiosa. Tuttavia, l’aumento dell’antisemitismo e dell’intolleranza contro i musulmani, soprattutto su Internet, dovrebbe essere monitorato come un potenziale innesco delle violenze fisiche. L’adozione della Legge sui Servizi Digitali, applicata nella Repubblica Ceca dal febbraio 2024, fornisce alle autorità e alla società civile nuove misure per identificare e rimuovere i discorsi di odio online, e potrebbe portare a una diminuzione significativa della presenza di tali contenuti in rete. Le prospettive per la libertà religiosa restano positive.
* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023
Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo