In Russia cresce il rifiuto dell’aborto
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PIÙ DI 500 CLINICHE PRIVATE SI RIFIUTANO DI PRATICARLO
Il Patriarca Kirill ha incontrato recentemente gli organizzatori del Centro di coordinamento per la demografia e i valori familiari del Patriarcato di Mosca. Tra i temi affrontati c’è stato quello dell’aborto e, in particolare, il sostegno alla richiesta del Patriarca di limitare gli aborti nel Paese.
Oltre 71 regioni della Federazione Russa hanno sostenuto l’iniziativa di Sua Santità il Patriarca Kirill per limitare l’aborto. Così in Russia ben 502 cliniche private si sono rifiutate di eseguire aborti, rappresentando il 18% di tutte le cliniche autorizzate a eseguire aborti.
Su richiesta della Commissione patriarcale per gli affari familiari, il Centro di sociologia dell’Accademia russa delle scienze ha condotto uno studio sociologico, dal quale è emerso che il 77% dei cittadini russi ammette che un bambino è già una persona prima della nascita. Il 48% dei cittadini ritiene inoltre necessario che sia lo Stato, e non le cliniche private, ad occuparsi delle problematiche legate all’aborto.
Secondo lo studio, il 77% degli intervistati ritiene che lo Stato dovrebbe introdurre restrizioni sull’aborto e il 45% è favorevole a ridurre il numero di organizzazioni che praticano aborti.
In dieci regioni della Federazione Russa è stata approvata una legge che vieta di indurre le donne ad abortire e si prevede che questa cifra raddoppierà entro la fine dell’anno 2024.
Durante il colloquio con Kirill sono stati discussi altri temi relativi alle attività volte a ridurre il numero degli aborti, tra cui la creazione di un Centro di coordinamento per la demografia e i valori della famiglia presso il Dipartimento sinodale della carità e del servizio sociale della Chiesa, che unirebbe tutti i progetti della Chiesa in questo settore.