Infiltrazioni settarie ed esoteriche nelle scuole
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TANTI CASI IN FRANCIA, MA ANCHE IN ITALIA NON VA MEGLIO…
In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico in Francia, l’Unione nazionale delle associazioni per la difesa delle famiglie e delle vittime individuali delle sette (UNADFI) ha rilasciato un comunicato per “allertare genitori e insegnanti sui rischi associati all’introduzione di alcune pratiche negli istituti scolastici”.
Meditazione, yoga, reiki, lezioni di mandala, circoli di conversazione, tecniche di respirazione (Pranayama, respirazione) ed altro si stanno diffondendo a macchia d’olio, alla faccia della tanto sbandierata laicità dello stato francese, che evidentemente vale solo per la Chiesa Cattolica.
L’UNADFI ha spiegato che questi nuovi laboratori “vengono spesso presentati come modi per migliorare il benessere degli studenti, ridurre il loro stress, facilitare la loro concentrazione, consentire loro una migliore consapevolezza di sé, regolare il proprio equilibrio emotivo ma ci sono almeno quattro pericoli fondamentali che queste pratiche presentano”.
In primo luogo, “fanno parte dell’arsenale di tecniche utilizzate nei processi di controllo e di proselitismo attuati da vari movimenti settari”. Ciò significa che, “normalizzati a scuola, possono, attraverso un sottile indottrinamento, indurre una visione esoterica del mondo che prende le distanze dalle realtà della vita”.
In secondo luogo, queste tecniche legate all’interiorità “possono minare l’equilibrio dei bambini e degli adolescenti vulnerabili”.
Il terzo pericolo è che “l’introduzione di concetti esoterici o pseudoscientifici a scuola può anche confondere i riferimenti razionali e scientifici degli studenti, provocando confusione tra credenze e conoscenze, influenzando la loro capacità di riflessione e di giudizio critico”.
Infine, “attraverso la loro natura introspettiva, possono allontanarli da ciò che la scuola dovrebbe trasmettere, cioè il senso della collettività e, di conseguenza, della cittadinanza”.
Per questo l’UNADFI “insiste sulla necessità di una maggiore vigilanza da parte di genitori, insegnanti ed educatori”. Si chiede inoltre di garantire “che le persone che offrono queste pratiche o laboratori non siano legate a movimenti settari”. Inoltre, si chiede di “chiedere informazioni dettagliate sull’origine, sul contenuto e sugli obiettivi delle attività proposte”.