Istigava l’uccisione di Geert Wilders, richiesti 14 anni di condanna per leader islamico

Istigava l’uccisione di Geert Wilders, richiesti 14 anni di condanna per leader islamico

di Angelica La Rosa

MUHAMMAD ASHRAF ASIF JALALI, LEADER MUSULMANO PAKISTANO, INVITAVA ALL’OMICIDIO DEL POLITICO OLANDESE GEERT WILDERS

I pubblici ministeri dei Paesi Bassi hanno chiesto una condanna a 14 anni di carcere per Muhammad Ashraf Asif Jalali, leader musulmano pakistano, accusato di incitamento all’omicidio del politico olandese Geert Wilders, noto per la sua posizione critica contro l’Islam e leader del Partito per la Libertà (in olandese Partij voor de Vrijheid, PVV).

Jalali, che non è comparso al processo tenutosi in un tribunale strettamente sorvegliato vicino ad Amsterdam, è stato accusato di aver abusato della sua posizione di leader religioso esortando i suoi seguaci a impiccare o decapitare Wilders.

In un caso parallelo, i pubblici ministeri hanno anche chiesto una condanna a sei anni di reclusione per Saad Rizvi, leader del gruppo islamico radicale Tehreek-e-Labaik Pakistan (TLP), per incitamento o minaccia a commettere un atto terroristico contro Wilders.

Come Jalali, anche Rizvi non è comparso al processo. Nessuno dei due si trova attualmente nei Paesi Bassi e non esiste alcun accordo di estradizione con il Pakistan.

Le autorità olandesi hanno richiesto invano l’assistenza legale delle autorità pakistane per notificare la citazione a carico di entrambi gli uomini.

Questi processi sono l’ultimo di una serie di casi nei Paesi Bassi che coinvolgono minacce alla vita di Wilders, che vive sotto protezione della polizia 24 ore su 24 per quasi 20 anni a causa delle sue esplicite critiche all’Islam.

L’anno scorso, Khalid Latif, un ex giocatore di cricket pakistano, è stato condannato a 12 anni di prigione per aver offerto una ricompensa per la morte di Wilders. Nel 2019, un altro uomo pakistano è stato arrestato, giudicato colpevole e condannato a 10 anni di carcere per aver pianificato un attacco terroristico contro Wilders, che a volte viene paragonato a Donald Trump.

Wilders ha raccontato alla corte l’impatto che queste minacce hanno avuto sulla sua vita. Anche se Jalali e Rizvi probabilmente non sconteranno mai la pena se condannati, Wilders ha espresso la speranza che il caso invii un messaggio al mondo che le minacce di morte non saranno tollerate.

Il processo è incentrato sulle minacce emerse sui social media dopo che Wilders aveva annunciato un concorso per la caricatura del profeta Maometto nel 2018, scatenando proteste in Pakistan e in altri paesi musulmani, dove le raffigurazioni fisiche del profeta sono considerate profondamente offensive.

Il Tehreek-e-Labaik Pakistan, un partito islamico radicale, ha chiesto che invece di processare i religiosi, la corte avrebbe dovuto punire Wilders per aver insultato il profeta dell’Islam.

I verdetti in entrambi i processi dovrebbero essere emessi domani, 9 settembre.

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