In Islanda ci sono 54 gruppi religiosi registrati
A cura dell’ACS ITALIA – Aiuto alla Chiesa che Soffre*
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ISLANDA: QUADRO GIURIDICO RELATIVO ALLA LIBERTA’ RELIGIOSA ED EFFETTIVA APPLICAZIONE
La Costituzione della Repubblica d’Islanda stabilisce che la Chiesa evangelica luterana (ELC) è la Chiesa nazionale del Paese e che questa ha diritto al sostegno e alla tutela da parte dello Stato (articolo 62). Lo stesso articolo afferma che «ciò può essere modificato dalla legge». Nella sua forma attuale, la Costituzione garantisce alle persone il diritto di istituire associazioni reli giose e di praticare la propria religione conformemente al proprio credo. Tuttavia, «non può essere predicato né praticato nulla che sia contrario al buon costume o all’ordine pubblico» (articolo 63). La Carta prevede inoltre che tutti siano uguali davanti alla legge, indipendentemente dalla religione (articolo 65), e che nessuno possa «perdere uno dei propri diritti civili o sovrani a causa della propria religione», né «rifiutarsi di adempiere a qualsiasi dovere civile generalmente appli cabile per motivi religiosi» (articolo 64).
Nel 2018, l’Islanda ha emanato la Legge n. 86/2018 sulla parità di trattamento all’interno del mercato del lavoro. La norma prevede una protezione antidiscriminatoria per le persone che operano nel mercato del lavoro, a prescindere dalla razza, dall’origine etnica, dall’appartenenza religiosa, dalla posizione sociale, dalla disabilità, dalla capacità lavorativa ridotta, dall’età, dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere, dalle caratteristiche sessuali o dall’espressione di genere.
I gruppi religiosi e laici possono chiedere il riconoscimento e la registrazione presso lo Stato. Ciò consente loro di godere di determinati diritti e doveri, inclusa una tassa congregazionale obbli gatoria (tassa del culto) che le persone devono corrispondere al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. La quota della tassa del culto di coloro che non appartengono ad alcuna associazione registrata viene destinata all’Università dell’Islanda (articolo 64).
Nel 2022, delle circa 376.248 persone residenti in Islanda, 229.146 si sono identificate come mem bri della Chiesa evangelica luterana (ELC). La grande maggioranza degli intervistati ha affermato di essere di fede cristiana. In base ai dati ufficiali, l’Associazione Etica Umanista Islandese conta 4.680 membri e l’Associazione Musulmana Islandese 581 membri5.
La “Legge islandese sulla scuola dell’obbligo” dispone che il «compito della scuola dell’obbligo è quello di collaborare con le famiglie» nello sviluppo di tutti gli alunni, attraverso un lavoro guida to «dal patrimonio cristiano della cultura islandese e caratterizzato da uguaglianza […], respon sabilità, considerazione, perdono e rispetto per il valore umano» (articolo 2). L’insegnamento della materia denominata “Cristianesimo, etica e teologia” è obbligatorio nelle scuole pubbliche e private. I genitori possono richiedere un’esenzione per i figli inoltrando una domanda scritta.
Ai sensi dell’articolo 233 (comma a) del Codice Penale Generale, le persone possono essere multate o condannate a pene detentive per aver deriso, diffamato, denigrato o minacciato pubblicamente, con commenti o altre espressioni (per esempio, immagini o simboli), una persona o un gruppo di persone a causa della loro religione, nazionalità, razza, colore, orientamento sessuale o identità di genere.
Episodi rilevanti e sviluppi
Nel settembre 2019, il governo islandese e i funzionari della Chiesa evangelica luterana hanno firmato un accordo per aumentare l’indipendenza finanziaria della Chiesa, compiendo un passo verso la trasformazione della Chiesa in una comunità religiosa responsabile delle proprie ope razioni e finanze, anziché un’istituzione statale. Pur rimanendo Chiesa nazionale, come previsto dalla Costituzione, l’accordo semplifica il sistema di pagamenti dallo Stato alla Chiesa evangelica luterana e, a partire da gennaio 2020, il clero della Chiesa non è più considerato un dipendente pubblico.
Nel 2021, il governo ha approvato la registrazione della Comunità Ebraica Chabad e del Buddismo Was Phra, portando a 54 il numero di gruppi religiosi registrati. Le organizzazioni religiose non registrate possono operare come qualsiasi altra società o associazione laica, e i loro membri godono della libertà di culto a un livello paragonabile a quello dei gruppi religiosi registrati.
Il database sui crimini d’odio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa non ha riportato alcun crimine o incidente d’odio verificatosi in Islanda dal 2020. Nel 2020, il database aveva segnalato un crimine d’odio anticristiano che riguardava degli atti di vandalismo contro una chiesa metodista. È stato inoltre segnalato un singolo crimine di odio antisemita, che ha causato il danneggiamento di una proprietà. Nessuno dei due incidenti appena citati ha dato luogo a procedimenti giudiziari. L’Ufficio per la Libertà Religiosa Internazionale degli Stati Uniti riferisce che, durante il periodo di riferimento, i leader della comunità ebraica hanno registrato un leggero aumento della retorica antisemita e un singolo incidente in cui un uomo, che indossava una stella di Davide, è stato oggetto di insulti. I leader della comunità musulmana hanno espresso preoccupazione per le crescenti difficoltà che gli uomini musulmani incontrano nel richiedere circoncisioni effettuate da un medico.
Il divieto di riunioni pubbliche con più di un centinaio di partecipanti, stabilito nel 2020 a causa della pandemia di coronavirus, ha comportato la sospensione delle funzioni religiose, comprese le cresime, i funerali e i matrimoni. Tale divieto è stato parzialmente revocato a metà del genna io 2021, mentre, a partire dal 26 giugno 2021, tutte le misure restrittive relative alle chiese sono state allentate. Durante il periodo in esame, non vi sono state sentenze contro l’Islanda da parte della Corte Europea dei Diritti Umani in materia di libertà religiosa.
Il Rapporto del Gruppo di Lavoro per la Revisione Periodica Universale delle Nazioni Unite del 2022 per l’Islanda non ha identificato questioni significative relative alla libertà religiosa.
Prospettive per la libertà religiosa
Nel periodo esaminato, non sono stati segnalati incidenti o sviluppi negativi in relazione alla libertà religiosa in Islanda e le prospettive per questo diritto rimangono positive.
* Estratto da: Libertà religiosa nel mondo, Rapporto 2023
Il Rapporto 2023 è la XVI edizione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che viene realizzato ogni due anni.
È pubblicato in inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e spagnolo