Conosciamo San Marino
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI RICORDIAMO UN SANTO DALMATA
Il suo nome significa “uomo del mare”. Marino nasce nel terzo secolo d.C. in Dalmazia (Montenegro-Albania). È un umile scalpellino alla ricerca di lavoro. Così, assieme all’amico Leone, si trasferisce in Emilia Romagna. In questa zona, infatti, stanno ampliando il porto di Rimini. Marino e Leone vengono ingaggiati assieme a tanti altri spaccapietre. Molti di loro, però, vengono costretti a lavorare perché cristiani. In quel periodo la religione di Gesù viene perseguitata e punita anche con la morte. Anche Marino è un cristiano e mette in pratica gli insegnamenti del Vangelo. Aiuta i prigionieri obbligati a spaccare pietre tutto il giorno e cerca di diffondere il Cristianesimo tra i non credenti. Una donna malvagia si invaghisce di Marino e, per vendicarsi del suo rifiuto, lo denuncia alle autorità. Lo scalpellino non si ribella, le sue armi contro l’ingiustizia subita sono la preghiera e il digiuno.
Grazie a queste pratiche gradite a Dio, la donna, pentita ritira la denuncia e Marino torna libero. L’uomo decide di rifugiarsi in un luogo splendido, impervio e disabitato, sulla cima del Monte Titano, situato tra l’Emilia Romagna e le Marche, dove si dedica alla preghiera e alla conversione dei pagani. All’eremita si aggiungono altri discepoli e la comunità si allarga sempre di più. Tuttavia, il terreno occupato dal gruppo di cristiani appartiene ad una donna di nome Felicissima che, furiosa, invia il figlio Verissimo a cacciare Marino dalla sua proprietà. Appena il figlio si avvicina allo spaccapietre, viene colpito da una paralisi. La madre implora Marino di aiutarlo. Le preghiere dell’eremita vengono ascoltate dal Signore e Verissimo guarisce. Felicissima capisce che Marino è un santo e così gli regala il suo terreno. L’uomo, ordinato diacono dal vescovo di Rimini, con le sue abili mani, costruisce una chiesa e un monastero. Nasce, così, lo Stato più antico e piccolo del mondo, San Marino, adagiato attorno al Monte Titano. E la città–stato prende il nome proprio dal povero spaccapietre. La sua autonomia ha origine da una frase pronunciata nel 301 da Marino ai suoi seguaci poco prima di morire: «Vi lascio liberi da ambedue gli uomini». Ovvero sia dall’imperatore, sia dal papa. Nel 2008 il centro storico di San Marino e il Monte Titano sono stati nominati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Oggi la Repubblica di San Marino festeggia ogni anno la sua indipendenza e il suo santo patrono Marino (protettore dei tagliapietre) lo stesso giorno, il 3 settembre.
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