Sui glutei al vento di TV2000

Sui glutei al vento di TV2000

di Pietro Licciardi

FUGGIRE LE OCCASIONI PROSSIME DI PECCATO? PER CERTA CHIESA EVIDENTEMENTE NON È COSÌ IMPORTANTE

Vogliamo prendere spunto dalla giusta protesta di un lettore che si è lamentato con Informazione Cattolica per aver visto sulla televisione della Conferenza episcopale italiana, TV2000, un servizio che per illustrare l’agostana ondata di caldo non ha trovato di meglio che mostrare una spiaggia affollata di glutei femminili in bella mostra, per niente contenuti dai moderni costumi balneari che al posto della mutanda hanno una sorta di filo interdentale.

Purtroppo viviamo in una società sempre più scristianizzata, incivile, barbara e maleducata, in cui ha preso il sopravvento in ogni ambito il volgare, il brutto e lo scostumato, al punto che ormai non ci facciamo più caso. Neppure i preti, i quali consentono che sulla loro tv compaiano sederi femminili, ma che ormai non hanno più nulla da ridire neppure quando entrano in chiesa per la santa Messa uomini in canotta, pantaloncini e ciabatte, donne con minigonne inguinali, spalle e schiene scoperte, ragazzine con ombelico in bella mostra e shorts.

Viviamo nell’epoca del nudismo, propagato da una moda immorale e volgare, fatta apposta per solleticare i più bassi istinti. E non c è nulla come i peccati della carne che riescono ad allontanare le anime da Dio. Il demonio lo sa bene e infatti la sua quarta rivoluzione, il Sessantotto, ha avuto tra i suoi principali obiettivi il sovvertimento dei costumi sessuali sdoganando l’amore libero, disinibito, omosessuale, lesbico e perfino pedofilo.

Discorsi da moralisti bacchettoni? Neppure per sogno. Psicologi, pedagogisti, terapeuti e finanche gli investigatori delle forze di polizia segnalano da decenni i guasti che la pornografia e l’onnipresente esibizione del nudo provocano sui minori, i giovani, gli adulti e sull’intero società. Una prova, e non è l’unica, sono le violenze sulle donne di ogni età.

Purtroppo chi dovrebbe urlare dai tetti tace, e con questo pare acconsentire. Per non sembrare indietro coi tempi e moralisti si è abbandonata ogni catechesi sull’importanza di non mostrare più del necessario e di abbigliarsi con sobrietà e decoro.

Il tema del “vestito delle donne” non è per niente il retaggio di una visione maschilista della realtà, ma pone l’attenzione intorno ad una questione molto seria. La moda non è un elemento neutrale della relazione uomo-donna ma è un fattore, prevalentemente femminile, capace di orientare i comportamenti in maniera decisiva. Per secoli la Chiesa ha richiamato l’attenzione sulla purezza e sulla castità anche attraverso una certa misura nell’abbigliamento delle donne. Oggi spesso si sorride con aria di compartimento di fronte a certe cutele, ma poi ci si ritrova ad osservare una società satura di sensualità, nella quale molte donne hanno perso la capacità di accorgersi del potenziale esercitato dal modo di porsi e di vestirsi. Oppure da donne che usano consapevolmente questa arma per raggiungere risultati e obiettivi mondani.

È del tutto evidente che in un clima intriso di sensualità e di licenziosità sia sottilmente incentivato il disprezzo della donna: se il corpo si può usare per divertirsi, perfino la forza può esse usata per soddisfare la concupiscenza. Da qui l’incremento degli stupri.

La riflessione sui costumi femminili – ma il discorso ormai riguarda anche gli uomini – rimanda anche ad alcune verità fondamentali della dottrina cattolica. In particolare ai temi del peccato originale e della tentazione. La colpa di Adamo imprime una ferita in ogni essere umano e quindi lo rende fragile. Chi si dimentica questa verità abbandona la strada della prudenza e così si espone più facilmente al peccato.

Anche in casa cattolica – e qui torniamo al servizio di TV 2000 – si è attenuata la saggia pedagogia che per secoli suggeriva di fuggire le occasioni prossime di peccato. Le pulsioni sessuali presenti nella natura umana hanno bisogno di essere orientate e dominate da una volontà allenata e responsabile. Una strada faticosa, ma non impossibile se rettamente guidati.

Purtroppo è questa guida che è venuta meno, proprio quando c’è ne sarebbe più bisogno. E dunque c’è da chiedersi: sono gli uomini che hanno abbandonato la Chiesa o è una certa chiesa che, tacendo per quieto vivere, distrazione, o genuflessa al mondo, ha abbandonato l’uomo?

 

Foto di Roland Klampfer da Pixabay

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Purtroppo la risposta non può essere che la chiesa elitaria si è genuflessa al mondo incorporando i falsi valori del mondo dimenticandosi il Vangelo e invece di essere faro per i semplici fedeli sono diventati motivo di scandalo. Tutta l’Africa ha rifiutato l’applicazione di Sodoma supplicans. Nessun Vescovo ha mai avuto il coraggio di dissentire sulle eresie di Paglia e Zuppi. Anzi Avvenire sotto la direzione di Tarquinio è diventato un bis di Repubblica. Tarquinio si è fatto eleggere nel PD di cui certamente ne condivide i valori (aborto, divorzio, eutanasia , matrimoni omosessuali, etc.) Valori non certo della Chiesa ma valori molto apprezzati dal possibilista Paglia. Povera Chiesa in che mani siamo.

X una Guida Sicura c’è bisogno di
RIGARE LA PATENTE.