L’aggressione infernale è diventata sempre più sottile e ideologica
di Diego Torre
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UNA MEDAGLIA MIRACOLOSA PER BATTERE L’INFERNO: PAROLA DI MARIA
La Madonna è sempre intervenuta a sostegno dei suoi figli nel corso dei secoli con manifestazioni di diverso tipo. Ricordiamo per tutti gli interventi di Lepanto (1571) e Vienna (1683) dove salvò la cristianità europea dall’aggressione militare islamica. Da alcuni secoli l’aggressione infernale è diventata più sottile e, sempre più, diremmo, “ideologica”.
Alla fine dell’avventura napoleonica, entrati nella “modernità”, la rivoluzione anticristiana, pur accentuando la sua lotta violenta alla Chiesa, sviluppa tutta una corrente di pensiero che giustificherà la persecuzione dei cristiani e la costruzione di una società nemica di Dio e della natura umana.
Dagli interventi “tangibili” l’intervento di Maria si sposta quindi ad un ruolo più profetico, ricordandoci la volontà di Dio ed i danni che derivano dal suo misconoscimento, trasmettendoci i Suoi messaggi e le Sue richieste.
Rientrano in questo ambito le apparizioni del 1830 a Rue duBac, Parigi, in cui la Vergine SS. si rivolse a S. Caterina Labouré, suora vincenziana, profetizzando sulla imminente caduta dell’ultimo re sacrale di Francia, sui lutti che avrebbero colpito quella nazione, fino alla Comune di Parigi del 1870 e all’assassinio del suo vescovo. L’apparizione che possiamo ritenere più importante avvenne il 27 novembre del 1830, esattamente 193 anni fa.
La Madonna le apparve con alle dita anelli di diversa grandezza; alcuni emanavano raggi di luce, altri no. I primi rappresentano le grazie sparse sull’umanità che le chiede, gli altri le grazie che Maria vorrebbe ottenerci ma che nessuno domanda. Apprendiamo così che non è il Cielo a lesinare la grazie, ma la mancata confidenza degli uomini a non farle discendere in terra.
Poi attorno alla Vergine SS. si formò un ovale, con scritto in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Una voce diceva: “Fai coniare una medaglia come questo modello. Tutte le persone che la porteranno al collo, riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno abbondanti per coloro che avranno fiducia”.
La scritta anticipa di 24 anni il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato dal Beato Pio IX nel 1854. Ad un tratto il quadro sembrò girarsi e Caterina vide il retro della medaglia nella quale era incisa la lettera M di Maria ed al suo interno la lettera I di Iesus; da entrambi emerge un’unica croce di salvezza. Sotto di esse: a sinistra, il Sacro Cuore di Gesù squarciato per il colpo di lancia e coronato di spine, e a destra il Cuore Immacolato di Maria trafitto da una spada. Da entrambi fuoriescono le fiamme del Loro amore.
L’intreccio M – I – CROCE ricorda come Maria sia la Madre di Dio, Lo porta in grembo ed è associata indissolubilmente all’opera della redenzione del genere umano. Tutt’intorno al quadro dodici stelle rappresentano ogni persona, i dodici apostoli, le tribù di Israele, la Chiesa e l’umanità in tutte le sue componenti. Per il ricco simbolismo che rappresenta, la Medaglia è stata chiamata “microcosmo mariano”; richiama infatti il mistero della Redenzione, l’amore dei Sacri Cuori, la funzione di Mediatrice della Vergine SS..
La diffusione della medaglia ebbe un notevolissimo sviluppo. Alla morte della Labourè (1876) si calcola che ne siano state coniate più di un miliardo di copie. Numerosi furono i miracoli che ad essa si collegano. Il più noto è la conversione dell’ebreo Alfonso Ratisbonne, noto banchiere francese, che accettò di portarla per scommessa e 5 giorni dopo fu “fulminato” da un’apparizione della Madonna nelle sembianze della medaglia. Nel tempo della visione si convertì irreversibilmente al cattolicesimo, ricevette conoscenze teologiche mai udite e iniziò un impetuoso cammino di fede che concluse da sacerdote cattolico, abbandonando enormi ricchezze, fidanzata e famiglia d’origine.
Immensa fu la fiducia dei santi nella devozione; per prima Caterina Labouré. Bernadette Soubirous la portava al collo al momento della prima apparizione di Maria, nella grotta di Lourdes. Teresa del Bambino Gesù da piccola metteva le medaglie nelle tasche delle giacche degli operai. Pio da Pietrelcina teneva sempre in tasca medagline da distribuire, e morì con queste in tasca.
S. Massimiliano Maria Kolbe, conquistato dal racconto della conversione di Ratisbonne, adottò la Medaglia Miracolosa (che chiamava pallottola) per ottenere grazie e conversioni, e per la lotta contro il male. Il martire polacco trasse ispirazione da queste apparizioni per la fondazione della Milizia dell’Immacolata e volle celebrare all’altare dell’apparizione la sua prima S. Messa.
Negli anni precedenti la guerra, scrisse Padre Kolbe, a Roma “la mafia massonica, ripetutamente disapprovata dai pontefici, spadroneggiava in maniera sempre più sfrontata. Non rinunciò neppure a sbandierare per le vie della città, durante le celebrazioni in onore di Giordano Bruno, un vessillo nero con l’effigie di San Michele Arcangelo sotto i piedi di Lucifero e tanto meno a sventolare le insegne massoniche di fronte alle finestre del Vaticano … Tale odio mortale verso la Chiesa di Cristo e verso il suo vicario in terra non era soltanto una ragazzata di individui traviati, ma un’azione sistematica derivante da un principio della massoneria: ‘Distruggete qualsiasi religione, soprattutto quella cattolica’. Disseminate nei modi più diversi e in maniera più o meno evidente in tutto il mondo, le cellule di questa mafia mirano proprio a questo scopo. Si servono inoltre di tutta una congerie di associazioni dai nomi e dagli scopi più svariati, che però, sotto il loro influsso, diffondono l’indifferenza religiosa e indeboliscono la moralità. Essi rivolgono un particolare attenzione all’indebolimento di quest’ultima, in conformità alla risoluzione che essi hanno preso: ‘Noi non vinceremo la religione cattolica con il ragionamento, ma solo pervertendo i costumi’. E affogano le anime in una colluvie di letteratura e di arte volta ad indebolire il senso morale: l’invasione di sudiciume morale scorre ovunque portata da un largo fiume. Le personalità si afflosciano, i focolari domestici vanno a pezzi, e la tristezza cresce assai nel fondo dei cuori insudiciati. Non sentendo in sé stesse la forza di levarsi il giogo che le tiene avvinte, sfuggono la Chiesa, oppure insorgono addirittura contro di essa” (Scritti Kolbiani n. 1328).
Non sorprende, quindi, che san Massimiliano Kolbe nell’atto della costituzione della Milizia dell’Immacolata scrisse: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che a te ricorriamo e per quanti a Te non ricorrono, in special modo per i massoni…”.
Era il 16 ottobre 1917, appena 3 giorni dopo il miracolo del sole a Fatima, che aveva decretato l’ennesimo trionfo di Maria Santissima. Una preghiera quanto mai attuale!