La correzione fraterna è opera delicata

La correzione fraterna è opera delicata

di Don Ruggero Gorletti

MERCOLEDÌ DELLA DICIANNOVESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

COMMENTO

Lo scopo della correzione fraterna (è questo il tema del brano di Vangelo di oggi) è recuperare il fratello che sta sbagliando, e nel contempo mostrare alla comunità che il comportamento sbagliato non deve essere tollerato. Non c’è altro scopo che il bene del fratello e quello della comunità, che potrebbe ricevere grave danno dal cattivo esempio del singolo.

La correzione deve essere fatta con discrezione: prima a tu per tu, poi alla presenza di pochi testimoni, infine davanti all’intera comunità. Deve esser fatta, dicevamo, senza chiasso, ma se la persona non si ravvede, giunge all’allontanamento dalla comunità, alla scomunica («sia per te come il pagano e il pubblicano»), Ma anche in questo caso estremo lo scopo è sempre il ravvedimento del colpevole, e la sua piena riammissione in grembo alla comunità, che è condizione per il ritorno all’amicizia con Dio («tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» Matteo 18,18).

La correzione fraterna è opera delicata e spesso penosa, ma se fatta da chi ne ha titolo e con i dovuti modi è occasione di crescita nel bene, per il singolo e per la comunità.

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