Allargando le maglie sul fine vita si casca nelle derive eutanasiche

Allargando le maglie sul fine vita si casca nelle derive eutanasiche

di Angelica La Rosa

FINE VITA. PRO VITA E FAMIGLIA: “BENE MONS. PAGLIA SU EUTANASIA E PALLIATIVE, MA OCCORRE UN SECCO NO A QUALSIASI TIPO DI MEDIAZIONE LEGISLATIVA”

«Bene il rifiuto netto dell’eutanasia e dell’accanimento terapeutico e il rilancio delle cure palliative ribadito da Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ma occorreva più chiarezza sul tema delle “disposizioni anticipate di trattamento”, ovvero il cosiddetto testamento biologico, e sulla sospensione dell’alimentazione e idratazione a pazienti in fin di vita, mentre occorreva un secco no sulla possibilità di “mediazione legislativa” su questi temi».

Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, sulla posizione della Pontificia Accademia per la Vita sul fine vita espressa in un vademecum dal titolo “Piccolo lessico del fine vita”.

«La storia recente di paesi come Canada, Belgio e Olanda, infatti, ci insegna purtroppo che appena si allargano, anche di poco, le maglie sul fine vita si finisce poi in breve tempo per lasciare spazio a quel piano inclinato che porta a derive eutanasiche anche verso bambini. Le stesse derive che in Italia vorrebbero alcune fazioni politiche come Radicali e progressisti, che vogliono sfruttare proprio la “mediazione legislativa” per poi tentare di far avanzare sempre di più pratiche di suicidio assistito ed eutanasia».

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