Autonomia differenziata: quanta disinformazione!

Autonomia differenziata: quanta disinformazione!

di Berardo Taddei

LO STATO ACCENTRATORE HA PRODOTTO DISEQUILIBRIO SOCIALE E INGIUSTIZIA

Leggo di migliaia di firme raccolte per abrogare una legge, quella sull’autonomia differenziata, che i più nemmeno hanno letto. Facciamo un po’ di chiarezza.

Al contrario di quello che si pensa, la legge sull’autonomia differenziata è una grande opportunità anche per le regioni del sud che hanno la possibilità di chiedere e concordare con lo stato centrale l’attribuzione di venti prerogative oggi gestite centralmente.

Le venti materie concorrenti sono le seguenti:
1 – rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni;
2 – commercio con l’estero;
3 – tutela e sicurezza del lavoro;
4 – istruzione, salvo l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell’istruzione e della formazione professionale;
5 – professioni;
6 – ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
7 – tutela della salute;
8 – alimentazione;
9 – ordinamento sportivo;
10 – protezione civile;
11 – governo del territorio;
12 – porti e aeroporti civili;
13 – grandi reti di trasporto e di navigazione;
14 – ordinamento della comunicazione;
15 – produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
16 – previdenza complementare e integrativa;
17 – coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
18 – valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;
19 – casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
20 – enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Perchè a parità di budget assegnato, se penso di poter gestire meglio le spese famigliari di mio padre, non posso chiedergli di essere autonomo? Hai forse poca fiducia? Io credo che il provvedimento vada nella direzione del principio di sussidiarietà e aumenti la responsabilità dell’amminiatratore pubblico regionale nei confronti dei propri concittadini/elettori. Si accorcia la catena tra chi incassa le tasse e chi le utilizza: solo questo mi fa pensare ad una velocizzazione burocratica e operativa.

Per quanto riguarda l’equità sociale paventata dalla sinistra come la grande paura, è l’esatto contrario: è questo stato accentratore che in settant’anni ha prodotto disequilibrio sociale e ingiustizia, sprecando mezzi con concessioni meramente assistenzialistiche, e non investendo in ricerca, sviluppo, futuro dei giovani.  Una madre matrigna che ha riempito la pancia a debito e non insegnato a rimboccarsi le maniche, faticare per ottenere, investire per crescere.

Tutti quei principi che temi vengano disattesi, sono ben enunciati e garantiti nell’incipit della legge approvata. Che poi venga proposta l’abrogazione di una legge mediante sondaggio con spid introduce anzi sviluppa la “democrazia diretta” di grillina memoria, è un’altra storia.

Probabilmente ne seguirà un referendum diretto del popolo veneto mediante spid (che in realtà si è ampiamente espresso). Ma siamo sicuri che è proprio questo ciò che vogliamo?

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