Conosciamo i sette santi “dormienti” di Efeso

Conosciamo i sette santi “dormienti” di Efeso

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Beato Andrea Jimenez Galera, Beato Antonino Martínez-Santos Ysern, Beato Antonio da Ripalimosano, Sant’Antusa dell’Onoriade, Sant’Arnaldo di Lione, Beato Bernardo (Emilio) Puente González, San Bertoldo di Garsten, San Celestino I, Santi Clemente di Ochrida, Gorazdo, Nahum, Saba e Angelario, Beato Corrado di Ottobeuren, San Desiderato di Besancon, Beato Domenico da Sant Pere de Riudebittles (Joan Romeu y Canadell), Sant’Ecclesio Celio di Ravenna, Sant’Eterio di Auxerre, Beati Evangelista e Pellegrino, Beato Filippo Hernández Martínez, San Fronimio di Metz, San Galattorio di Lescar, Beato Giacomo Ortíz Alzueta, Beato Giacomo Papocchi da Montieri, Beato Gioacchino (Jacinto) Gómez Peña, Beato Gioacchino (Joaquín José) Puente González, Beato Gioacchino Vilanova Camallonga, Santi Giorgio, Aurelio, Felice, Natalia e Liliosa, Beato Giuseppe Maria Ruiz Cano, Santa Giustina, Beato Guglielmo Davies, Beata Lucia Bufalari di Amelia, Beata Maria Clemenza di Gesù Crocifisso (Elena Staszewska), Beata Maria della Passione (Maria Grazia Tarallo), Beata Maria Maddalena (Margherita) Martinengo, Beato Massimo (José) Franco Ruiz, Beato Modesto Vegas Vegas, Santa Natalia e compagni, Beato Nevolone, Sant’Orso, Sant’Orso di Troyes, San Pantaleone, San Raimondo Zanfogni, detto Palmerio, Beato Roberto Sutton, San Seth, San Simeone di Egee, San Simeone Stilita il Vecchio, Beato Teodoro (Cirilo) Illera del Olmo, Sant’Ugo di Lincoln, Beato Zaccaria Abadía Buesa ) RICORDIAMO 7 MARTIRI TURCHI

Questa storia è veramente fiabesca. Tutto inizia nell’anno 250 a Efeso, nell’attuale Turchia. Sette giovani, Costantino, Dionisio, Giovanni, Massimiano, Malco, Marciano e Serapione, vengono convocati dal crudele imperatore romano Decio, persecutore dei cristiani. L’imperatore li lascia liberi e si reca in un’altra città, però minaccia i sette giovani che al suo ritorno li avrebbe scovati dappertutto e che, se non avessero rinnegato il loro Gesù, li avrebbe giustiziati. I Sette decidono di regalare i loro averi ai poveri, tenendosi solo alcune monete, e di rifugiarsi sul Monte Celion, in una grotta. Ogni tanto Manlio si reca in città travestito da mendicante per comprare cibo.

Un giorno il giovane apprende la notizia che l’imperatore è ritornato. Corre più forte che può senza acquistare nulla e torna dai suoi compagni che, malgrado la paura, alla sera si addormentano. Decio, intanto, è riuscito a farsi rivelare il loro nascondiglio e, durante la notte, ordina ai suoi soldati di murare l’ingresso della grotta. Il destino dei Sette cristiani è di morire di fame e di sete. Invece, il giorno dopo i Sette si svegliano e mandano Manlio in città per avere notizie di Decio e per procurarsi il pane. Manlio esce dalla caverna e vede tante pietre sparse qua e là che il giorno prima non c’erano. Procede, poi, verso Efeso e nota delle case nuove e ad ogni porta incisa una croce. Rimane sbalordito ma la fame lo porta subito a cercare un panettiere. Chiede sette pagnotte e consegna una moneta. Il commerciante guarda stupito la moneta e, con tono accusatorio, chiede al giovane se avesse trovato un tesoro, ma il giovane balbetta che la moneta è sua. Non creduto viene portato davanti al console romano e al vescovo che, dubbiosi, ascoltano il suo racconto. Quella moneta ha impresso il nome di Decio, l’imperatore romano vissuto duecento anni prima.

Che cosa è successo? Manlio accompagna il console e il vescovo, seguiti dalla folla, alla grotta dove li attendono gli altri compagni. Qui il vescovo, in mezzo alle pietre, trova un foglio ingiallito dal tempo dove viene descritto il martirio dei Sette giovani che hanno dormito per due secoli e si sono risvegliati verso il 450, quando un pastore ha demolito il muro perché intenzionato ad usare la grotta come rifugio per i suoi animali. Intanto il Cristianesimo è diventata religione dell’impero. Si grida subito al miracolo, e i Sette Santi Dormienti, protettori di chi soffre d’insonnia, questa volta, si addormentano per sempre.

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