Transizione ecologica? Una colossale presa per i fondelli

Transizione ecologica? Una colossale presa per i fondelli

di Pietro Licciardi


NON SOLO LA TRANSIZIONE NON PUO’ ESSERCI MA NEPPURE GLI STESSI EUROPEI RIESCONO A FARE A MENO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI  NONOSTANTE LE VESSAZIONI E I DIKTAT ECOLOGISTI

Che dietro agli allarmi di stampo ecologista e climatico si nascondano tante bufale e interessi che poco hanno a che fare con l’amore per la natura e molto con l’amore per il dollaro noi di Informazione cattolica lo stiamo dicendo da un po’. Purtroppo la maggior parte delle persone hanno la memoria corta e non ricordano più come appena quarant’anni fa gli stessi scienziati, o sedicenti tali?, che oggi premono per una transizione ecologica per scongiurare il surriscaldamento globale invocavano la stessa transizione per scongiurare una nuova era glaciale. Su quali dati così palesemente contraddittori si sono basate e si basano dunque certe previsioni catastrofiche?

Domanda ancora oggi inevasa perché alla fede non si comanda. Ma torniamo a noi e alla transizione che la neorieletta Ursula von der Leyen ci vuole rifilare ad ogni costo.

Il docente di chimica teorica, con una carriera di ricercatore in Germania e Stati Uniti alle spalle, Franco Battaglia in un articolo pubblicato da La Verità il 20 Giugno ha spiegato in cinque brevi punti il perché la transizione ecologica non risolverà un bel niente, e l’unico risultato che avrà sarà quello di renderci tutti molto più poveri e dipendenti dallo straniero.

Innanzitutto sono solo l’Europa e gli Stati Uniti ad avere la fissa ecologista, ovvero meno di un miliardo di persone contro sette miliardi che hanno cose molti più importanti a cui pensare e alle quali non passa nemmeno per l’anticamera del cervello darsi pena per la CO2, tanto che solo Cina e India hanno in programma la costruzione un numero enorme di centrali a carbone che produrranno cinque volte la potenza elettrica delle centrali atomiche oggi in costruzione.

In secondo luogo le più grandi economie del mondo, tra cui Germania e Regno Unito, hanno aumentato, anziché diminuire, l’uso dei combustibili fossili mentre i dati indicano che Usa, Giappone, Germania e Regno Unito hanno diminuito le proprie emissioni di meno di 2 Giga-tonnellate/anno mentre India e Cina nello stesso periodo le hanno aumentate di 9 Giga-tonnellate.

La bufala delle energie alternative, eolico e fotovoltaico, è costata negli ultimi vent’anni ai contribuenti del mondo oltre 4 trilioni di dollari ma si tace sul fatto che nello stesso periodo si è avuto un aumento più che triplo di energia prodotta con i molto più economici combustibili fossili. Nei soli Stati Uniti dal 2022 al 2023 a fronte di un incremento di soli 12 tera-wattora nell’eolico e fotovoltaico c’è stato un incremento di 115 tera-wattora dal solo gas naturale.

Insomma a onta dei proclami e delle vessazioni che certa politica serva di non si sa bene quali interessi economici ci sta infliggendo in nome dell’ideologia verde e climatica non c’è e non ci sarà alcuna transizione energetica e ogni tentativo di perseguirla si ritorcerà implacabilmente contro di noi; oltretutto lasciando in eredità alle generazioni future danni catastrofici – questa volta reali – all’ambiente, considerato l’enorme inquinamento causato dall’estrazione dei materiali, la costruzione e lo smaltimento degli apparati spacciati come “ecologici” che da noi stanno spuntando come funghi.

Quanto alla CO2, conclude Franco Battaglia, non la dobbiamo temere perché non altera il clima ma anzi fa bene all’ambiente e alla vegetazione: la reazione della fotosintesi clorofilliana è Co2+H2O=tessuto vegetale. Chi vuol sottrarre Co2 all’atmosfera vuole il nostro male.

 

Foto di 3D Animation Production Company da Pixabay

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